Prende forma la fase 1 ter del piano di vaccinazione progettato da Guido BertolasoRegione Lombardia. A partire da oggi, 15 febbraio 2021, è possibile prenotare la propria dose di vaccino per gli over 80 sul sito web della Regione, ma già nel weekend c’è stato un boom di chiamate per avere informazioni. Giovedì 18 febbraio le prime iniezioni.

Come prenotarsiDalle ore 13 di lunedì 15 febbraio 2021 sarà attivo il portale online della Regione Lombardia (vaccinazionicovid.servizirl.it) in cui la popolazione over 80 potrà prenotarsi per sottoporsi al vaccino anti-Covid, indicando i dati della carta di identità e della tessera sanitaria. In alternativa ci si potrà candidare a ricevere la prima dose contattando il proprio medico curante o in farmacia con tessera sanitaria e un recapito telefonico per ricevere le indicazioni sull’appuntamento. Secondo l’iter queste saranno segnalate entro 48 ore, e, per il momento, non potranno essere modificate dal paziente. Cresce l’attesa e lo dimostra l’interesse della popolazione lombarda registrato durante il weekend. Il Pirellone ha fatto sapere che il numero verde messo a disposizione per l’emergenza Covid-19 (800.89.45.45) ha registrato nella sola giornata di sabato 13 febbraio oltre 28mila chiamate. Mentre l’assessore al welfare lombardo e vicepresidente della regione, Letizia Moratti, invita a non avere fretta e garantisce che «tutti gli over 80 saranno vaccinati», crescono i timori dei medici di base per la gestione dei flussi di pazienti e la possibile confusione generata dalle prenotazioni. L’ordine di somministrazione non sarà, infatti, legato al momento di avvenuta prenotazione, ma alle condizioni cliniche pregresse segnalate dai medici di base che contribuiranno così a definire l’agenda delle vaccinazioni.

Il cronoprogramma – Sono 726 mila gli over 80 residenti in Lombardia a cui è dedicata la cosiddetta fase 1 ter del piano regionale, tra le prime fasce di popolazione a essere vaccinate dopo gli operatori sanitari e i residenti nelle Rsa. La fase 1 dedicata a queste ultime due categorie, secondo le stime della regione, si chiuderà l’8 marzo. Entro il 29 marzo è previsto il completamento della cosiddetta fase 1 bis, iniziata il 10 febbraio, che ha allargato ad altre categorie sociosanitarie – come i farmacisti o gli operatori di assistenza domiciliare – la possibilità di accedere al vaccino. Secondo quanto illustrato dalla Regione Lombardia, saranno 18.000 le somministrazioni del V-day per gli over 80, giovedì 18 febbraio, per poi aumentare esponenzialmente nelle settimane seguenti. Dal 22 febbraio saranno 54.000, dall’1 marzo 108.000, la settimana seguente si arriverà a quota 138.000, per poi decrescere a fine marzo con 132.000 prime dose iniettate. Dopo i 21 giorni di intervallo, come da protocollo, ci sarà il richiamo per la seconda dose. La regione ha inoltre sottolineato che «chi non può muoversi da casa, perché bloccato a letto o in condizioni di grave infermità o invalidità, potrà rivolgersi direttamente, o attraverso un familiare, al proprio medico di base». In questi casi, i pazienti saranno raggiunti a domicilio dalle Usca, dai medici di base o dall’esercito.

L’incognita sui tempi di consegna – Il piano vaccinale massivo presentato dalla Unità di crisi vaccinale e guidato da Bertolaso, prevede somministrazioni 24 ore su 24, dal lunedì alla domenica, dopo aver sperimentato il modello a ritmo non-stop nelle scorse settimane al Padiglione Fiera predisposto per le vaccinazioni. I tempi di consegna dei vaccini rimangono però sconosciuti e potrebbero causare ritardi nel fitto cronoprogramma predisposto dalla regione. Secondo il report sul sito del Governo aggiornato alle 08.00 del 15 febbraio, sono 508.193 le dosi di vaccino somministrate su 602.080 consegnate, pari al 84,4%. In regione sono arrivati nel fine settimana 49 mila dosi del vaccino Astrazeneca (fonte Corsera) e oggi ne arriveranno altre 100 mila di quello Pfizer. Moderna ha annunciato che ne manderà invece la metà di quelli previsti, pari a 40 mila dosi. Al momento il piano della Regione prevede che per i pazienti non allettati sarà utilizzato il vaccino Pfizer nei 200 centri Ats e Asst in funzione negli ospedali, mentre per quelli allettati sarà somministrato a domicilio il vaccino Moderna.