«Quello che è successo è grave. Soprattutto se a farlo è il servizio pubblico. Il vaccino è preventivo e i dati confermano l’ottima riuscita contro malattie che sono più contagiosa di sifilide, Hiv ed Epatite B». Parole di Giorgio Palù, microbiologo e virologo dell’Università di Padova, che spiega le perplessità sulla puntata di Report andata in onda lunedì 17 Aprile.

Perplessità basate sul fatto che molto spesso i cittadini comuni non hanno gli strumenti per scegliere consapevolmente. «Serve farsi domande, ma a rispondere devono essere esperti con dati alla mano non giornalisti che illustrano solo una versione», dice il dottor Palù.

Il messaggio che è stato trasmesso da Report sembra aver leso la buona “reputazione” del vaccino contro il Papilloma Virus, responsabile di malattie gravi, come tumori e condilomi. La trasmissione di approfondimento giornalistico di Rai 3 ha messo in evidenza la presenza nei vaccini di residui di metalli pesanti e di scarsi controlli sulle reazioni avverse. «Ma non abbiamo mai messo in dubbio la validità dei vaccini», cerca di chiarire Sigfrido Ranucci, nuovo conduttore della trasmissione dopo le dimissioni di Milena Gabanelli.

L’utilità – «La Biomedicina non è una scienza esatta, ma si serve di chimica fisica e matematica per raggiungere dati il più certi possibile. Solo dopo calcoli, studi e sperimentazioni che durano numerosi anni si possono dare risposte certe. E lo sono, anche se ci sono soggetti che possono avere effetti collaterali. Le controindicazioni sono meno di quelle di un comune analgesico», dice il dottor Palù. E continua, rispondendo ai dubbi sollevati dal servizio di Alessandra Borrello (giornalista di Report). «I controlli ci sono. È vero che alcune regioni, di norma del sud Italia, non hanno registri sulle sulle coperture vaccinali, e quindi nemmeno quelli sulle reazioni avverse, ma affermare che i controlli sono latenti è sbagliato. Ci sono anni di studi ed esperimenti alle spalle».

Anni di studi e prove su animali confermano la validità di un vaccino preventivo che immunizza con il 99% di efficacia. Il papilloma virus viene contratto per via sessuale e può contagiare sia uomini sia donne. La sua pericolosità non si limita a chi ne viene in contatto, ma nel caso delle donne anche ai figli. «È un virus che poi causerà tumori e condilomi (eccessi di carne a livello genitale, ndr). Questi condilomi al momento del parto possomo contagiare il bambino e causare problemi respiratori gravi. Si parla quindi di una prevenzione a tutto tondo». Un calo quello dei vaccini, che è stato registrato anche nell’antimorbillosa. «Informare è fondamentale ma va fatto con attenzione perché il fruitore finale è il cittadino che non sa. Servono esperti che parlino con dati alla mano. Ne è un esempio l’aumento di casi di morbillo, una malattia mortale che era stata considerata debellata decenni fa. Il consumatore ha paura e non vaccina, ma non si deve spaventare. La presenza di metalli? – conclude Palù – è in quantità minime, ne assumiamo di più con l’acqua che beviamo».

La lettera – Per chiarire la sua posizione, Sigfrido Ranucci ha scritto una lettera al Corriere della Sera. «Il servizio è cominciato con una grafica che specificava nei dettagli l’utilità del vaccino. Il programma proseguiva con un mio intervento nel quale specificavo che il tema del servizio erano le reazioni avverse, e fornito gli elementi dimostrati dall’Oms, nel centro di Uppsala in Svezia. Su tali reazioni avverse, il Mediatore europeo ha accolto il reclamo di un gruppo di ricercatori danesi del Cochrane. Si tratta di scienziati accreditati, a cui dobbiamo il ritiro dal commercio di un farmaco a base di Sibutramina, un farmaco antiobesità, che aveva provocato decessi.» Conclude Ranucci scrivendo che sostiene i vaccini e lui stesso ha sempre vaccinato i suoi figli.

Le reazioni – Una bufera mediatico-scientifica quella scatenata dal servizio sul Papilloma virus a cui hanno risposto voci discordanti. La Rai ha annunciato di essere sempre stata a favore dei vaccini e che avrebbe fatto chiarezza sulla puntata e sulle responsabilità. Anche la politica si è schierata. La ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, ha affermato come questo sia stato «un atto di grave disinformazione» e il Movimento 5 stelle «se Report non continua non pagate il canone».

Dichiarazioni che lasciano trasparire la possibilità che il programma possa subire un fermo, anche solo temporaneo. A proposito Carlo Verdelli, ex direttore editoriale per l’offerta informativa della Rai, non ha voluto  commentare il caso specifico ma ha ribadito la necessità di avere un servizio d’informazione continuativo. «Una trasmissione non si chiude mai, come non si dovrebbe mai chiudere un giornale, perché tv e giornali nutrono la democrazia. Possiamo fare degli errori, per i quali si deve chiedere scusa, questo sì, ma guai se si consente alla politica anche soltanto di minacciare l’esistenza di un programma televisivo. In un paese civile questo non può accadere e fa danni anche alla politica soltanto immaginarlo. Qualcuno dovrebbe pensarci prima di fare certe dichiarazioni».