«Vaff…non è caduto». Questa l’imprecazione dei carabinieri durante l’inseguimento che ha portato alla morte di Ramy Elgaml. Poi l’impatto e il commento successivo, presenti nel video inedito diffuso nelle ultime ore, è: «Sono caduti. Bene». Nel frattempo Ramy stava morendo sul marciapiede di Via Quaranta, nel quartiere Vigentino di Milano. Le riprese delle dash cam in dotazione alle gazzelle e quelle cittadine che controllano la zona inchioderebbero l’agente dell’Arma alla guida, che potrebbe ora essere accusato di omicidio volontario.

Cosa cambia – Il video rende inequivocabili le responsabilità delle forze dell’ordine. I carabinieri hanno inseguito lo scooter con a bordo Ramy con quella che potrebbe sembrare un’intenzione reiterata di far cadere il mezzo. Prima della diffusione di questo documento, l’agente alla guida e Fares, l’amico di Rame conducente dello scooter, erano accusati di omicidio stradale, ma ora la procura sta valutando se muovere l’accusa di omicidio volontario per il carabiniere. Anche gli altri due agenti coinvolti nell’inseguimento, già accusati di falso e depistaggio per aver invitato un passante a cancellare il video dell’incidente, potrebbero dover rispondere di omicidio con dolo. Nella mattinata del 9 gennaio, l’ ex capo della polizia Franco Gabrielli è intervenuto su Radio 24 per discutere delle dinamiche dell’incidente. Secondo lui, «quella non è la modalità corretta con cui si conduce un inseguimento perché c’è pur sempre una targa, un veicolo. Esiste un principio fondamentale ed è quello della proporzionalità: io posso addirittura utilizzare un’arma se è in pericolo una vita, ma se il tema è fermare una persona che sta scappando, non posso metterla in una condizione di pericolo».

Le dichiarazioniAlessandro Capelli, segretario del Partito Democratico milanese, ha affermato: «Dalle forze dell’ordine ci aspettiamo la massima collaborazione indispensabile per chiarire i fatti. Dovrebbe vergognarsi chi oggi fa affermazioni inaccettabili, chi ha ignorato le richieste di far luce sui fatti e sui comportamenti, dovrebbe scusarsi invece di pontificare chi nelle scorse settimane ha attaccato e messo in dubbio la buona fede di chi chiedeva verità in questa vicenda». Al contrario, il centrodestra continua a difendere le forze dell’ordine, come dimostrano le parole di Silvia Sardone. La deputata europea della Lega ha dichiarato che si tratta di un «linciaggio mediatico di un’intensità indecente», per poi aggiungere che: «Il nuovo video dimostra che nella fase finale dell’inseguimento non c’è stato alcun speronamento, come già confermato dall’analisi della polizia locale». Nel dibattito, il padre di Ramy ha mantenuto la calma continuando a sostenere che bisogna avere fiducia nell’operato della magistratura, ma anche nei carabinieri che, a differenza di quelli che hanno ucciso suo figlio, svolgono al meglio il proprio lavoro.