Si tratterebbe di un chilo di Fluorescina, un liquido tracciante, la sostanza che ha macchiato le acque della laguna di Venezia nella giornata di domenica 28 maggio. A dirlo è stato il prefetto di Venezia Michele di Bari. È mistero sui responsabili, ancora non è chiaro chi sia stato a causare l’incidente. Sono stati intensificati i controlli dalla prefettura, in accordo con il questore, Michele Masciopinto, che ha deciso di aumentare la vigilanza sulle acque della laguna, per migliorare la prevenzione su possibili nuovi eventi di questo tipo. Intanto arriva la smentita da parte del gruppo di ambientalisti Ultima Generazione, a cui le autorità avevano pensato in prima ipotesi.

Gli eventi – Erano stati dei cittadini che passeggiavano lungo il Canal Grande di Venezia, nei pressi del Ponte di Rialto, ad accorgersi della macchia verde fosforescente che illuminava la laguna. La Polizia Locale, intervenuta sul posto, aveva pensato all’ennesima dimostrazione degli ambientalisti, visto che la città era piena di turisti e si stava svolgendo anche la “Vogalonga” una regata non competitiva che percorre anche il Canale Grande.

Le analisi – L’ Agenzia regionale per l’ambiente (Arpav) è arrivata sul posto insieme ai Vigili del Fuoco per prelevare alcuni campioni d’acqua. I rilevamenti di laboratorio hanno stabilito che si tratta di un “tracciante” non tossico e innocuo per l’uomo. Fluorescina, una sostanza usata per trovare perdite d’acqua nelle tubature degli scarichi urbani. Niente di allarmante per la salute della popolazione veneziana.

I precedenti – Era già successo qualche tempo fa a Rozzano (Milano) e anche sul Lago di Como, quando si stavano svolgendo lavori di manutenzione lungo la linea fognaria. La chiazza ha ricordato, per molti versi, una provocazione artistica del 1968, messa in scena a Venezia durante la Biennale dall’artista Nicolas Garcia Uriburu, in nome della tutela ambientale. Quella volta l’artista percorse tutto il Canal Grande gettando in acqua un colorante che faceva brillare i microrganismi presenti nell’acqua, rendendola di un color verde fosforescente.