Sono oltre 82mila le persone che hanno presentato istanza di risarcimento contro i Boys Scouts of America (Bsa), denunciando decenni di abusi sessuali all’interno della più grande associazione giovanile degli Stati Uniti, con oltre due milioni di iscritti. Paul Mones, un avvocato che si occupa da oltre vent’anni di abusi nel mondo scout, ha confessato al New York Times che, pur essendo consapevole dell’elevato numero di casi, non si sarebbe mai aspettato che il fenomeno raggiungesse tali dimensioni.

Denunce e bancarotta – Le decine di migliaia di denunce sono arrivate dopo che, nello scorso febbraio, la stessa Bsa – i cui beni sono valutati oltre 1 miliardo di dollari – ha presentato un’istanza di fallimento presso una corte del Delaware per far fronte alle richieste di risarcimento. Così facendo, l’associazione si è garantita, grazie al “Chapter 11” delle leggi statunitensi, una salvaguardia che le permetterà di riorganizzare le proprie finanze per sopravvivere al processo. Per evitare l’apertura di migliaia di singole cause, il tribunale ha fissato una scadenza – oggi, 16 novembre – per presentare le denunce, in modo da avviare una singola azione legale.

Le vittime –  A denunciare gli abusi, uomini (per la maggior parte) e donne tra gli otto e i novantatré anni: le norme di alcuni Stati, infatti, non prevedono limiti di tempo per denunciare simili casi. Nel febbraio 2019 è nato il gruppo “Abused in scouting”, che ha raccolto segnalazioni da tutti i cinquanta Stati americani e si è dotato di un gruppo di avvocati per il sostegno legale. Dal proprio quartier generale di Irving, Texas, la Bsa, che si fonda sui valori «del patriottismo, del coraggio e della fiducia in sé stessi», si è dichiarata «profondamente addolorata» per gli abusi e per il numero di casi denunciati. In passato l’associazione ha avuto tra le proprie fila vere e proprie icone americane come John Fitzgerald Kennedy e Neil Armstrong. 

I precedenti – Non è la prima volta che il mondo dello scoutismo americano finisce al centro di scandali per molestie sessuali: già nel 1935, scrive sempre il New York Times, la Bsa descrisse in un rapporto interno i casi di centinaia di «degenerati» presenti tra i propri capi. Nel 2010, a un secolo esatto dalla fondazione, l’associazione fu condannata da un tribunale dell’Oregon a risarcire 18,5 milioni di dollari a 1200 vittime di abusi avvenuti tra il 1965 e il 1985. I numeri, questa volta, sono decisamente più impressionanti.