I carabinieri davanti all’abitazione dove nella serata di sabato è avvenuto l’omicidio
foto ANSA/ Filippo Venezia

Sei coltellate, di cui una fatale che ha reciso la carotide. A Nuvolento, un paesino di meno di quattromila abitanti nel bresciano, nella serata di sabato una donna ha ucciso il marito davanti al figlio di appena 15 anni. A dare l’allarme è stato proprio il ragazzo, che ha chiamato il 112 e poi è corso in strada urlando e chiedendo aiuto ai vicini. Stando alle prime ricostruzioni, la famiglia era a tavola per cena: a un certo punto è scoppiata una lite e la donna  ha afferrato un coltello da cucina e ha colpito ripetutamente il marito. Quando sono arrivati i soccorsi, per la vittima non c’era più nulla da fare. La donna è stata arrestata e davanti al pm Flavio Mastrototaro ha confermato la propria responsabilità. Secondo la difesa, voleva «proteggere» il figlio, pesantemente insultato e minacciato dal padre solo pochi minuti prima. Il ragazzo avrebbe confermato agli inquirenti quanto detto dalla madre.

Il contesto – Lei, Raffaella Ragnoli è una casalinga di 56 anni, descritta da tutti come una brava persona, riservata ma disponibile per la comunità. Lui, Romano Fagoni era un metalmeccanico in una fabbrica di Ponte San Marco, a una decina di chilometri da casa. Avrebbe compiuto 60 anni a marzo. Aveva qualche piccolo precedente, risalente a molti anni fa. Sui social postava le foto delle vacanze fatte negli ultimi anni assieme al figlio e alla moglie, mentre gli amici ricordano che «parlava sempre dei figli, ne era molto orgoglioso». Oltre al 15 enne che ha assistito alla tragedia, la coppia, sposatasi nel 1992, ha un’altra figlia, di 25 anni, che vive a Gardone Riviera e che al pm avrebbe descritto il padre come una persona autoritaria e poco tollerante. Investigatori e famigliari escludono il movente economico, mentre le parole degli abitanti di Nuvolento e degli amici non restituiscono il quadro di una vita di coppia difficile. «Erano una coppia modello», dice qualcuno. «Litigavano, sì, ma nulla che lasciasse presagire un simile epilogo», dice qualcun altro. Venerdì sera erano usciti a cena con degli amici, mentre sabato avevano passato la mattinata assieme. Al pm, però, Ragnoli ha raccontato una realtà diversa, fatta di un clima domestico divenuto «insopportabile, teso, litigioso» a causa di un cambiamento del marito, che stava attraversando un «momento difficile». Fagoni aveva avuto un infarto poche settimane fa ed era diventato «irascibile», rimproverava alla famiglia di trascurarlo usando «toni troppo minacciosi». La famiglia viveva al primo piano di una cascina indipendente, sopra all’appartamento della madre di lui, bisognosa di attenzioni specie dopo una rottura del femore.

La reazione istituzionaleGiovanni Santini, sindaco di Nuvolento e amico della coppia si è dichiarato sorpreso: «Non me lo sarei aspettato, soprattutto da lei, sempre disponile: per la parrocchia, per il Comune, aveva aiutato anche per il servizio pedibus. Si vedeva molto in paese, era attiva per la comunità. Lui molto meno. Se c’erano tensioni erano ben nascoste tra le mura domestiche, perché non abbiamo mai saputo nulla».