«Ci dovrà essere un ripensamento sul significato e sul ruolo, all’interno dell’intero anno scolastico, del voto di condotta». Queste le parole del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, intervenuto all’evento Futuro Direzione Nord, in riferimento al caso di Rovigo, dove sono stati promossi con 9 in condotta i due studenti che a ottobre 2022 spararono con una pistola ad aria compressa contro una docente.

La reazione – Valditara è ritornato sull’argomento dopo aver pubblicato un tweet lo scorso 22 giugno: «L’avvenimento nell’Istituto Viola Marchesini mi ha lasciato perplesso: ho mandato un’ispezione per capire come sia stato possibile che un ragazzo che aveva sparato dei pallini contro un’insegnante abbia potuto prendere 9 in condotta», ha affermato il ministro, «vogliamo capire anche qui se ci sono margini di manovra che il ministero può avere».

Cosa è successo a Rovigo- Lo scorso ottobre, nell’istituto tecnico Viola Marchesini, la docente Maria Luisa Finatti era stata colpita da pallini di plastica sparati con una pistola ad aria compressa, mentre veniva filmata da un gruppo di studenti in aula. I cinque ragazzi coinvolti nell’atto di bullismo avevano poi divulgato tutto sui social. La professoressa, colpita anche agli occhi, ha presentato una querela contro i responsabili e scritto una lettera alla Commissione scuola del Parlamento, sollecitando una punizione esemplare per gli studenti coinvolti.

A seguito dell’avvenimento, il 7 novembre erano arrivate le sospensioni per tre degli alunni: cinque giorni per lo studente che aveva sparato materialmente e per quello che aveva ripreso la scena, due giorni per il proprietario della pistola, che l’avrebbe portata a scuola lasciandola usare ai suoi compagni. Gli scrutini di fine anno, tuttavia, hanno stabilito due promozioni (di cui una con il nove in condotta) e una sola bocciatura (dovuta ad altri motivi), per l’alunno che aveva portato a scuola l’arma giocattolo.

Quando la condotta è insufficiente? – La modalità di attribuzione del voto in condotta è regolata dal Decreto Ministeriale 16 gennaio 2009, n. 5il 5 in condotta viene assegnato allo studente che ha ricevuto sanzioni disciplinari gravi, descritte nell’articolo 1 del decreto, senza successivo ravvedimento dei comportamenti. La bocciatura dell’alunno può arrivare per un allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità scolastica per periodi superiori a quindici giorni. Nel caso degli studenti di Rovigo, stando all’attuale regolamento, la bocciatura per comportamento non poteva essere prevista.

Più tutela per gli insegnanti – Il ministro si è anche espresso sull’aggressione avvenuta nell’Istituto Alessandrini di Abbiategrasso, dove uno studente (che poi è stato bocciato) ha accoltellato la sua insegnante ferendola gravemente, sottolineando l’importanza di difendere i diritti del corpo docenti: «Quel che è avvenuto è un fatto particolarmente inquietante. Rispetto la scelta della scuola che ha deciso di bocciare il ragazzo. È necessario un insieme di interventi coerenti che ridia più autorevolezza e tutela ai docenti, più rispetto nelle scuole».