Trentadue, trentanove e ottanta anni: tre donne, tre storie diverse, tre esistenze non legate tra loro, ma accomunate dalla stessa drammatica fine, quella di aver perso la vita per mano omicida. È quanto successo in Italia in meno di 48 ore tra il 17 e 18 aprile: tre vittime in meno di due giorni. Più di una al giorno. La prima, in ordine cronologico, è stata trovata la mattina del 18 aprile, senza vita nel suo appartamento di Aosta. La seconda, quasi sua coetanea, viveva a Pove del Grappa (Vicenza). È morta domenica pomeriggio, uccisa a martellate dal marito. Ancora il marito è stato il carnefice della terza vittima, una donna di 80 anni, residente a Rocca Nervina (Imperia): l’ha sgozzata nella notte sul 19 aprile, insieme al cane, e poi si è rimesso a letto. Fatta eccezione per il primo omicidio, di cui ancora non è noto l’autore, si tratta in entrambi i restanti casi di femminicidi avvenuti all’interno delle mura domestiche, il luogo, ci dicono le statistiche, più spesso fatale per le donne in Italia.
Ferita alla gola – È stata questa la causa della morte di Elena Serban Radul, la trentaduenne, di origini romene, trovata senza vita nel pomeriggio di domenica 18 aprile nel bagno del suo nuovo alloggio in Via Partigiani, ad Aosta. La vittima lo aveva preso in affitto a marzo, subito dopo essersi trasferita da Lucca nel capoluogo valdostano. A dare l’allarme è stata la sorella, preoccupata perché Elena non rispondeva al telefono. Sono stati i vigili del fuoco a ritrovare il corpo ormai senza vita della donna. Secondo quando ricostruito dal medico legale, la morte è avvenuta tra il pomeriggio e la sera di sabato, per una coltellata alla gola, inferta probabilmente alle spalle. L’arma del delitto non è stata però ritrovata sulla scena del crimine, esaminata dalla squadra Mobile coordinata dal sostituto procuratore Luca Ceccanti, e dalla Scientifica. La polizia ha un fascicolo con l’ipotesi di omicidio, ma non si hanno ancora notizie sicure sul passato della donna. Le modalità dell’omicidio – la gola tagliata – potrebbero suggerire un regolamento di conti, ma on ci sono prove che la donna avesse rapporti con il mondo della criminalità organizzata. Il corpo della vittima, che sarà sottoposto ad autopsia, è stata portato nella camera mortuaria solo domenica sera.
Uccisa dal padre dei suoi figli – Di anni ne aveva trentanove la seconda vittima di femminicidio registrata in queste 48 ore di sangue. Viveva a Pove del Grappa, un piccolo paese in provincia di Vicenza, insieme al marito, cinquantunenne – entrambi di origini albanesi – e i loro due figli, di 13 e 9 anni. Erano in casa anche loro, quando ieri pomeriggio, il padre, probabilmente in seguito a un litigio, ha ucciso la donna con una martellata alla testa. È stato sempre lui, subito dopo l’accaduto, a chiamare il 112 per confessare il delitto. L’uomo, in stato di shock, si è immediatamente consegnato ai carabinieri arrivati nella residenza di via Bastianelli da Bassano del Grappa. All’arrivo delle forze dell’ordine, i due bambini – non è ancora chiaro se abbiano o meno assistito all’accaduto – sono stati allontanati dalla casa e affidati a un parente residente nel Bassanese. Come raccontato da alcuni abitanti del paese la comunità è incredula, soprattutto perchè la famiglia viene come tranquilla. Anche il sindaco, Francesco Del Monte, ha confermato alla stampa che nulla faceva prevedere lo scoppio della violenza.
Omicidio nella notte – L’incredulità della comunità di Pove del Grappa è la stessa che si avverte nelle parole di Claudio Basso, sindaco di Rocchetta Nervina, il paese in provincia di Imperia dove nella notte tra il 18 e il 19 aprile si è consumato l’ultimo dei tre omicidi: «Siamo senza parole, erano persone per bene, brave e gentili». A perdere la vita questa volta una donna di 80 anni, morta anche lei quasi certamente a causa di un litigio finito in dramma. Anche lei sgozzata, come Elena Sarban Radul, ma per mano dell’uomo con cui aveva trascorso la vita intera. Fausto S., 81 anni, l’avrebbe uccisa all’alba, riservando la stessa fine anche al loro cane. La vicenda è ancora in corso di ricostruzione da parte dei carabinieri, ma in base a quanto emerso fin ora sembra che l’uomo, dopo aver assassinato moglie e cane, si sia rimesso a dormire. Come se nulla fosse.