Dall’1 dicembre 2016 è in vendita in tutte le farmacie italiane un test fai-da-te per l’Hiv. Costa 20 euro, non serve la ricetta e in venti minuti permette di scoprire se si è sieropositivi al virus. La novità non arriva in un giorno qualunque, bensì in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids, che si celebra il primo dicembre di ogni anno a partire dal 1988. Educazione sessuale, prevenzione e sensibilizzazione dei cittadini. Sono questi gli obiettivi dell’Unaids, l’organizzazione delle Nazioni Unite che si batte per contrastare la diffusione della malattia. Secondo gli ultimi dati dell’Istituto superiore di sanità un italiano su quattro affetto da Hiv non sa di esserlo.
Tutti i numeri dell’epidemia. 36,7 milioni di persone in tutto il mondo sono sieropositive. È questo il dato dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), aggiornato alla fine del 2015. Soltanto la metà, però, sta ricevendo un trattamento antiretrovirale che permette di limitare gli effetti dell’Hiv. In calo le nuove infezioni, che passano dai 3,2 milioni del 2000 a 2,1 milioni. In Italia si parla di 3.444 nuovi casi nel 2015, in diminuzione rispetto agli anni precedenti. Di questi, il 77 per cento sono maschi con un’età media di 39 anni. In paesi come Russia e Cina, invece, la diffusione della patologia sta raggiungendo ulteriori livelli di crisi. Vadim Pokrovsky, capo del centro federale russo contro l’Aids, ha affermato che all’inizio del 2016 è stata raggiunta la fatidica cifra di un milione di contagiati in tutto il Paese, con un aumento delle nuove infezioni rispetto al 2015.
Diagnosi e prevenzione. L’introduzione in Italia del test fai-da-te in tutte le farmacie permetterà ai cittadini di scoprire in poco tempo se è stato contratto il virus. In tal modo, si potrà intervenire immediatamente con le cure antiretrovirali, che ad oggi permettono ai sieropositivi di condurre una vita normale. La diagnosi precoce è indicata dall’Istituto superiore di sanità come uno strumento fondamentale per aumentare l’efficacia della terapia. In caso di sieropositività, è opportuno sottoporsi a un ulteriore test di conferma in un centro sanitario. Secondo le linee guida generali delle maggiori organizzazioni mondiali, oltre alla diagnosi precoce, la diffusione dell’Hiv si dovrebbe combattere attraverso la sensibilizzazione sui rischi dei rapporti sessuali occasionali e sull’uso dei preservativi.
I vaccini in sperimentazione. Per quanto riguarda i progressi nella ricerca scientifica, ad oggi è già in uso un vaccino sperimentato in Thailandia nel 2009, che assicura una protezione dal contagio nel 32,2 per cento dei casi. Nei prossimi anni, inoltre, verrà condotta in Sudafrica l’ultima fase della sperimentazione di un nuovo vaccino. Si chiama “Hvtn 702” ed è basato sul modello thailandese, ma include una modifica per adattarsi al sottotipo di Hiv presente nel continente africano. I primi risultati sono attesi per il 2020.