Italia prima in Europa, ma per casi di febbre del Nilo. L’allarme è stato lanciato dall’Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, che teme un aumento del rischio di contagio. La direttrice del Centro Andrea Amon ha ribadito l’importanza di «controllare le popolazioni di zanzare, migliorare la sorveglianza e applicare misure di protezione individuale».

I contagi – Sono 723 i casi di febbre del Nilo registrati ad oggi in Italia, seguono Grecia e Romania con rispettivamente 286 e 47 casi. La circolazione del virus del Nilo in Italia quest’anno è stata già dimostrata nel catanese in un pool di zanzare e nelle province di Varese e Ravenna, dove la presenza del virus è stata confermata in alcuni uccelli. Dall’inizio del mese di maggio 2023 non sono stati segnalati casi di presenza nell’uomo. Ma l’epidemia dell’anno scorso è stata particolarmente forte, con 588 casi confermati di infezione nell’uomo tra giugno e novembre 2022. Tra questi, 37 decessi. Il timore è che i casi di febbre del Nilo e altre zoonosi trasmesse dalle punture di zanzare, come dengue e chikungunya che possano crescere.

La direttrice dell’Ecdc Andrea Ammon (Wikimedia)

Le cause – L’aumento dei casi è dovuto al cambiamento climatico. Ondate di calore, inondazioni più frequenti ed estati sempre più lunghe hanno creato in Europa le condizioni favorevoli per la proliferazione di zanzare invasive. Specie originarie del Sud-Est asiatico che si sono insediate in Europa negli ultimi 10 anni. Per mantenere sotto controllo le popolazioni di questi insetti, è necessario adottare strategie come l’eliminazione di fonti di acqua stagnante, l’uso di larvicidi ecologici e bisogna sensibilizzare la comunità sul controllo della popolazione di zanzare.

Il virus del Nilo – Isolato per la prima nel 1937 in Uganda nel distretto del West Nile da cui prende il nome, il virus del Nilo occidentale provoca la febbre del Nilo. Uccelli selvatici e zanzare sono i principali vettori della zoonos, non trasmissibile da persona a persona. Per gli uomini la forma di contagio più frequente sono le punture di zanzara. La maggior parte degli infetti non mostra alcun sintomo, ma la sintomatologia può essere più pesante per anziani e fragili. Solo una persona su 150 presenta i sintomi più gravi che comprendono febbre alta, mal di testa, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Non esiste un vaccino per la febbre del West Nile, ma ci sono alcuni accorgimenti individuali per proteggersi dalle punture, come repellenti, abiti coprenti e zanzariere.