Il destino, si sa, ama prendersi gioco di noi e delle nostre debolezze. Carlo Verdone, famoso per la sua ipocondria, entra ufficialmente nel club degli “individui a rischio” nel pieno della seconda ondata della più grande pandemia degli ultimi cento anni. Martedì 17 novembre sarà infatti il suo settantesimo compleanno. L’attore, cui non difetta l’autoironia, ha commentato la ricorrenza su Instagram: “Che dirvi? So’ tanti…ma la mente è lucida e le anche robuste. La corsa continua! Born to Run finché potrò”.

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Da Jimi a Bruce – Anche in questa occasione, Verdone non fa mancare un riferimento alla sua amata musica rock, citando l’hit mondiale di Bruce Springsteen, che quando ha potuto ha inserito anche nei suoi film. Il caso più famoso è quello di “Maledetto il giorno che t’ho incontrato”, in cui interpreta Bernardo, giornalista depresso che percorre il Regno Unito sulle tracce di Jimi Hendrix. Altro spunto autobiografico di Bernardo-Carlo è l’ossessione per i farmaci e la medicina, di cui Verdone è talmente competente da essere stato iscritto all’albo dei farmacisti ad honorem. Sebbene da ragazzino non pensasse di fare l’attore, il cinema era di casa in famiglia. Il padre Mario era un illustre professore di storia del Cinema alla Sapienza di Roma e fine critico cinematografico, che fece conoscere al figlio personaggi del calibro di Federico Fellini, Sergio Leone e Vittorio De Sica. Il figlio del regista di “Ladri di Biciclette”, Christian, sposerà Silvia, sorella di Carlo, che insieme al cognato reciterà in “Compagni di Scuola”, film cult della commedia italiana di cui Verdone diventerà uno dei massimi esponenti.

Non solo risate – Tuttavia, sarebbe sbagliato ridurre Carlo Verdone ad attore comico. Nel film premio Oscar La Grande Bellezzaè lo scrittore teatrale Romano, interpretazione che gli è valsa il Nastro D’Argento come miglior attore non protagonista. Inoltre, le sue commedie sono sempre profondamente calate nella realtà sociale italiana, di cui ne raccontano gli aspetti tragici e malinconici. Verdone è più che mai ancora in pista. Il suo ultimo lavoro si chiama “Si vive una volta sola” ed è pronto ormai da quasi un anno, ma la pandemia ne ha ritardato l’uscita nelle sale al 2021. Ancora una volta, Carlo torna sul tema della medicina, immaginando quattro medici dalla vita privata disastrata.Nei prossimi mesi uscirà poi su Amazon Prime Video “Vita da Carlo”, una serie tv a lui dedicata, sia pure con aspetti romanzati.