«Sarà l’avventura più bella della mia vita»: Sandra Milo, morta il 29 gennaio all’età di 90 anni, diceva queste parole soltanto l’anno scorso, nel programma Quelle brave ragazze. Una sorta di reality targato Sky dove l’allegro trio composto da Milo, Mara Maionchi e Orietta Berti partiva per la Spagna per sostenere alcune prove. Una vacanza tra amiche era un desiderio di Milo: una delle attrici più conosciute del cinema italiano, un legame chiacchieratissimo con Federico Fellini, eppure una cosa piccola come passare qualche giorno in compagnia delle “ragazze” bastava per riempirla di entusiasmo.
Mettersi in gioco – Il programma è stato l’occasione per ricordare al pubblico italiano il suo spirito: esuberante, aperto. Ancora desiderosa di innamorarsi: «Ho sempre osato, se mi piaceva qualcuno». Senza timore di esporsi non solo nei sentimenti: a giugno, per esempio, è comparsa in costume da bagno sulla copertina di Flewid Book, nell’ambito di un servizio che puntava a celebrare i corpi non conformi. Insieme a lei, donne disabili, persone gender fluid. «Il cambiamento non si può arrestare, è già in atto. La società si è evoluta», aveva scritto su Instagram. A chi l’aveva criticata di essere «un’egocentrica novantenne», aveva risposto dalle pagine di IoDonna: «La vecchiaia, se vissuta bene, è una gran bella stagione della vita». Nel 2020 si era incatenata alle transenne di piazza Colonna a Roma per richiamare l’attenzione sui lavoratori autonomi dello spettacolo, penalizzati dalla pandemia. Alla fine, l’allora premier Giuseppe Conte l’aveva ricevuta a Palazzo Chigi.
Il cinema d’autore – Nata Salvatrice Elena Greco a Tunisi, Milo era cresciuta vicino a Pisa. Il suo primo ruolo era stato al fianco di Alberto Sordi, nel film Lo scapolo di Antonio Pietrangeli. Il primo importante, in Il generale Della Rovere di Roberto Rossellini. Recitò nei film di Dino Risi, Luciano Salce, ancora Pietrangeli e Rossellini. Soprattutto, iniziò a collaborare con Federico Fellini: in 8 1/2 è Carla, l’amante di Marcello Mastroianni. Fellini la chiamava “Sandrocchia” e insistette a lungo per averla nel cast. Milo raccontò il provino: il regista le chiese se aveva una chitarra, lei rispose: «No, ma ho un gatto». Fece la scena con l’animale in braccio. Milo e Fellini hanno avuto una storia lunga 17 anni, non particolarmente segreta. In Giulietta degli spiriti, Milo recitò accanto a Giulietta Masina, moglie del regista. Nonostante Fellini fosse stato l’amore della sua vita, Milo non ha mai desidarato essere la sua unica compagna, anzi: quando si prospettò l’occasione di ufficializzare il legame, lei scappò via. «Dissi di no perché il nostro era stato un amore fantastico, un po’ irreale, solo la bellezza e l’emozione di incontrarsi, non volevo trasformarlo in qualcosa di normale», raccontò alla Stampa.
Tante Sandre – Se Milo era la musa di Fellini, lei ha avuto mille altre esistenze oltre a lui. Ci sono stati altri chiacchierati amori, come la breve relazione con Bettino Craxi, a capo del Partito socialista italiano. C’è stato l’attivismo politico, l’attenzione che ha mantenuto fino alla fine verso la comunità Lgbtq+. Nel 2021, il David di Donatello alla carriera. Al cinema, ha affiancato il lavoro in televisione. Non è mai andata in pensione: nell’ultimo anno, oltre a continuare il reality Quelle brave ragazze, è stata tra i protagonisti della serie Gigolò per caso, uscita a dicembre su Prime video.