Un ritorno al preromanticismo. Tempesta e impeto attraversano le passerelle della Fondazione Prada. I modelli sono cowboy ribelli e romantici, capaci di seguire solo l’istinto. Unbroken Instincts. Così Prada ha chiamato la sua nuova collezione Uomo – autunno inverno 2025 2026 – che ha fatto ieri, 19 gennaio, il suo ingresso alla Milano Fashion Week. Un ritorno all’umano e alla natura, in risposta all’era dell’intelligenza artificiale.

 

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Pellicce e camperos – Una collezione che si fonda sull’importanza – e sull’esigenza – di seguire i propri impulsi primordiali, anche quelli più primitivi e selvaggi, sfidando il preconcetto dell’eleganza. Stivali camperos dalla punta squadrata e pellicce sintetiche, meglio se indossate direttamente sulla pelle, regalano l’immagine di un uomo capace di camminare libero sulla passerella e nel mondo. Il montone diventa uno strato avvolgente e sensuale in cui sprofondare, le stampe e i colori si mischiano a piacimento e i simboli, come àncore e quadrifogli, diventano amuleti che danno protezione e in cui ciascuno trova un significato personale. C’è libertà anche nell’accostamento delle texture, come la seta brillante e la pelle lucida che incontrano la ruvidità della lana, la delicatezza del cotone e la morbidezza dei colli.

Istinto primordiale – «Abbiamo voluto seguire l’istinto – spiega Miuccia Prada – il bisogno di rimanere attaccati alla nostra umanità anche nel modo di lavorare, cercando di liberare spontaneità». Le fa eco Raf Simons, che firma con lei la collezione: «Tanti gesti sono inspiegabili, istintivi. Nelle collezioni ciò che ci attrae è un dialogo inconscio tra idee, provenienti da ogni dove, che poi abbiniamo in mondo insolito e nuovo». Un’indagine dunque sulla natura umana e su quegli impulsi viscerali  dell’uomo che diventano strumenti fondamentali della creatività perché, dopotutto, negli abiti ciascuno di noi ricerca sempre una self confidence. Il corpo si veste libero dalla ragione, senza seguire alcune regola o logica, e si accosta sempre più al concetto di emancipazione, mescolando guardaroba maschile e femminile.

Una risposta (umana) all’Ai – I capi portati in scena da Prada sono una risposta più che eloquente alla stagione dell’intelligenza artificiale. Un simbolo di resistenza contro l’algoritmo. Il disordine e gli accostamenti cromatici non sono quindi casuali ma intenzionali. Pensati e ragionati. «Non sono contraria all’intelligenza artificiale – ha spiegato Simons – ma mi preoccupa stimolare la passione del lavoro e del fare le cose bene». Un atto di ribellione quindi, ma anche romantico, per il quale è fondamentale «rimanere se stessi e recuperare quell’essenza originaria che nessuna tecnologia potrà mai replicare».

Sfilate MFW – La Fashion Week dedicata alle nuove collezioni autunno-inverno maschili è iniziata il 17 gennaio e si conclude il 21 a Milano. Nella stessa giornata della sfilata di Prada, Dolce e Gabbana ha portato in passerella uno show intitotolato “Paparazzi”, in cui 50 paparazzi hanno immortalato gli abiti simbolo dell’uomo-divo. Armani, invece, ha giocato tra semplicità e seduzione col velluto e il luccichio del metallo. Non solo maison affermate: la settimana della moda vede anche sfilare marchi e brand meno noti.