Il compositore Alexander Raskatov. Foto IrishTimes

Un cane randagio subisce un intervento chirurgico e si trasforma in un uomo. Acquista la parola, cammina su due gambe, disquisisce di Marx e Engels, ma insegue i gatti per strada. Arriva alla Scala di Milano “Cuore di cane”, opera teatrale di Alexander Raskatov tratta dall’omonimo romanzo di Michail Bulgakov del 1925.

Il lavoro del compositore russo è composto in due atti e narra la storia satirico-fantascientifica del cane Pallino, randagio di Mosca che viene accolto in casa dal dottor Filippovic (interpretato dal tenore Paul Szot), un luminare della medicina impegnato in studi sul ringiovanimento del corpo. Su Pallino viene trapiantata l’ipofisi di un uomo e questo, a poco a poco, si trasforma in un essere umano.

L’opera è un ritratto satirico della Russia comunista post Prima guerra mondiale. “Volevo un’opera che potesse chiamarsi tale, non un saggio filosofico in musica, il testo di Bulgakov ha tutto quello che serve: dinamicità della trama e mutamento dei personaggi”, dichiara Raskatov.

Alla Scala il compositore porta una partitura ardita. La voce di Pallino sarà interpretata da una soprano e un controtenore con le voci amplificate da un megafono. Ci saranno anche strumenti tradizionali russi accompagnati da sonorità elettriche. L’epilogo sarà privo di orchesta. Al suo posto è previsto un coro canino amlificato da sedici megafoni.

La sceneggiuatura è affidata al regista Simon McBurney mentre il libretto è scritto in russo dall’italiano Cesare Mazzonis. L’opera andarà in scena alla Scala, dopo il debutto ad Amsterdam nel giugno del 2010, il 13, 16, 21 e 27 marzo e il 3 aprile.

Luigi Caputo