Per la maggior parte delle persone siamo solo all’inizio dell’anno. Per chi lavora nel cinema è la stagione dei premi. Dopo i Golden Globe assegnati il 6 gennaio e aspettando gli Oscar del 9 febbraio, il 3 febbraio, alla Royal Albert Hall di Londra, è stata la volta dei Bafta, i riconoscimenti assegnati dalla British Academy Film Awards. A ricevere più riconoscimenti, “1917” diretto da Sam Mendes. Con ben sette riconoscimenti, il film sulla prima guerra mondiale sembra essere anche il favorito agli Oscar. Ma l’assenza di candidati non bianchi ha attirato molte critiche, da palco e platea. Joaquin Phoenix, vincitore del premio “Miglior attore protagonista” per l’interpretazione di “Joker”, ha detto: «Penso che inviamo un messaggio molto chiaro alle persone di colore: non sei il benvenuto qui»
«Razzismo sistemico» – Joaquin Phoenix, nel discorso di premiazione, dopo i ringraziamenti ha parlato di un problema che, secondo l’attore, affligge l’industria cinematografica: «Il razzismo sistemico». Le polemiche erano iniziate quando le nomination presentate agli “Oscar britannici” avevano riguardato solo attori e registi bianchi. L’interprete di “Joker” si è detto «combattuto» nel ricevere un premio che assomiglia ad un «privilegio» più che a una reale possibilità data a «tutti i colleghi che la meriterebbero». Phoenix, dal palco, ha parlato di «razzismo sistemico» perché perpetrato da tutti coloro che, pur senza rendersene conto, «fanno parte di un sistema di oppressione e privilegi». Anche il principe William, presidente dei Bafta, ha sottolineato durante «l’importanza di continuare a promuovere la scoperta e il supporto ai nuovi talenti». Per questo motivo il nipote della regoa Elisabetta e futuro erede al trono ha annunciato l’avvio di «una revisione completa e approfondita dell’intera procedura di assegnazione dei premi per basarsi sul lavoro esistente e garantire che le opportunità siano disponibili per tutti».
Bafta – La serata londinese è proseguita con la premiazione degli altri vincitori. Il film più apprezzato dalla giuria, cinque mila professionisti britannici e internazionali del cinema, è stato “1917”. Il racconto di una storia, non vera ma verosimile, di due caporali impegnati sul fronte britannico a salvare i commilitoni da un’imboscata tedesca, oltre a Miglior Film (e Miglior Film Britannico) ha anche ricevuto i premi per: Miglior regista, Miglior fotografia, Miglior sonoro, Miglior effetti speciali e scenografia. Maschera d’oro anche per “Judy”, il film sulla vita della cantante e attrice Judy Garland, per cui Renée Zellweger ha vinto il premio di Miglior attrice protagonista. Sconfitta invece per “The Irish Man” che nonostante le dieci candidature non ha ricevuto nemmeno un premio.
Verso gli Oscar – Considerati una sorta di campo di prova per fare pratica di sorrisi, discorsi ed espressioni affrante, i Globe e i Bafta anche quest’anno hanno svolto il loro ruolo tradizionale di fare pronostici in vista degli Oscar. Quindi i favoriti per le statuette più desiderate di Hollywood per ora sono: 1917 come Miglior film, Phoenix come Miglior attore e Zellweger, dodici anni dopo “Ritorno a Cold Mountain”, come Migliore attrice. Ma le sorprese, come in tutte le gare, sono sempre possibili.