The Brazil Series - Favelas Credits: Bob Dylan - Courtesy SMK Foto

Disegna sin dai primi anni della sua carriera musicale ma solo di recente ha deciso di esporre le sue opere. Bob Dylan è il protagonista della nuova mostra a Palazzo Reale, con 22 dipinti di recente esecuzione, che illustrano la New Orleans degli anni ’50.
E’ stata inaugurata lunedì 4 febbraio, “The New Orleans Series”, la prima esposizione in Italia del cantautore americano, curata dal critico-star Francesco Bonami, che l’assessore alla Cultura Stefano Boeri ha voluto come nuovo responsabile del calendario espositivo milanese.

Figura simbolo negli anni ’60 della canzone impegnata e di protesta, autore di pezzi storici come “Blowin’ in the wind” e “The Times are a-changin”, Dylan non ha mai nascosto che disegnare e dipingere fosse uno dei suoi linguaggi artistici preferiti, ma ultimamente si è spinto oltre, ammettendo di sentirsi più a suo agio davanti a una tela da colorare che a un foglio bianco da riempire. Tutto ebbe inizio nel 1966, quando, vittima di un incidente stradale, costretto a letto per alcuni mesi, si ritrovò a maneggiare pennelli e colori, che da lì in poi non ha più abbandonato.

Negli Stati Uniti Dylan ha esposto i suoi lavori già molte volte, conquistando anche una delle più ambite gallerie al mondo, la newyorkese Gagosian Gallery, ma la critica non sembrò apprezzare molto. In Europa, invece, il Menestrello ha esposto per la prima volta nel 2007 con una personale organizzata al Kunstmuseum di Chemnitz, in Germania.

Le opere presenti a Palazzo Reale sono dipinti, per lo più ripresi da immagini fotografiche, che illustrano la New Orleans degli anni ’50 in una visione decadente, fatta di angoli angusti e figure enigmatiche, come fossero ritratti usciti da un romanzo noir. Dylan era a Milano il giorno prima dell’inaugurazione e ha voluto assistere alle fasi di preparazione della mostra. “La prima domanda che mi ha fatto”,  ha raccontato Francesco Bonami, “è stata se i quadri erano piaciuti alle persone che avevano allestito la mostra. A lui non interessa piacere ai critici ma alla gente. Per questo ha voluto accertarsi che la mostra fosse totalmente gratuita”.

La mostra è aperta dal 5 febbraio al 10 marzo con i seguenti orari: lunedì dalle 14:30 alle 19:30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica dalle 9:30 alle 19:30; giovedì e sabato dalle 9:30 alle 22:30; chiuso lunedì mattina.

 

Stefania Cicco