È una fiera per la collettività, un ponte che, tra una passeggiata e una “biciclettata”, collega lettori e scrittori. Lo scopo: leggere l’attualità attraverso le righe di un libro, che sia fatto come un romanzo, un fumetto o in una lingua straniera. È questa l’idea di Marco Amerighi e Laura Pezzino per Book Pride 2023, la fiera dell’editoria indipendente che si terrà dal 10 al 12 marzo al Superstudio Maxi di Milano.

Il tema della fiera – “Nessun luogo è lontano” è il titolo scelto per questa settima edizione, che sarà aperta dalle 10 alle 20 al costo di 7 euro (6 se il biglietto si acquista online). Gratis per gli under 18 e per tutte le classi e i docenti che si iscriveranno tramite il sito. «Proprio per questo ci è parso normale chiamare “percorsi” le quattro sezioni della fiera: mappe, fughe, rifugi, visioni», ha spiegato Laura Pezzino, aggiungendo: «Lo scopo è arrivare a esperire che non ci sono luoghi lontani. Come abbiamo visto con la pandemia, dobbiamo aprire gli occhi sul fatto che tutto quello che succede nel mondo ci riguarda». Concetto che trova conferma anche nella presenza dei vari autori stranieri che saranno ospiti al Superstudio: «Poter sentire un autore o un’autrice di un’altra nazionalità presentare la propria opera dal vivo è un qualcosa di unico. È un ponte che unisce un lettore a uno scrittore, oltre che una grande occasione per presentare al pubblico un autore che non era mai passato dai nostri territori», ha osservato Amerighi.

L’apporto dei nuovi curatori – «Lo scopo della fiera è quello di essere un osservatorio sull’editoria indipendente, mettendo in luce le tematiche che sempre di più emergono dalle case editrici che appartengono a questo mondo», ha affermato Laura Pezzino. C’è di più: l’organizzazione di Book Pride 2023 prevede una parte fieristica e un’altra, di pari valore, in cui vengono messi in luce i valori e le idee. «Sarà una fiera improntata sul piano sociale e politico. La fiera è molto politica nel senso etimologico del termine, perché guarda alla polis, alla collettività», ha raccontato Amerighi. Discutere di temi politici e sociali in uno spazio dedicato all’editoria indipendente non è inappropriato, secondo Amerighi: «Spesso libri e letteratura vengono considerati qualcosa di avulso dal mondo, invece i libri riflettono anche il modo in cui noi lo viviamo. I libri sono una scusa per riflettere sul mondo e unire le persone».

Le sezioni e i curatori speciali – Questa settima edizione è suddivisa in tre sezioni di cui si sono occupati altrettanti curatori speciali. Book Young è stata curata da Valentina De Poli, già direttrice di Topolino, mentre il fumettista e street artist Martoz si è occupato della sezione Book Comics. La terza, dal titolo Traiettorie Linguistiche, porta la firma di Nadeesha Uyangoda, la scrittrice vincitrice del Premio Anima 2021 per la letteratura. Martoz e De Poli hanno dato un grande contributo all’organizzazione di laboratori e attività pensati per attirare i ragazzi di tutte le età e anche i loro genitori: «Io credo che ai ragazzi, grandi o piccoli che siano, bisogna proporre un’offerta complessa. Che non significa difficile, ma che sia un qualcosa che resti dentro come un seme che poi fiorirà con attenzione», ha dichiarato Amerighi. Anche la scelta di Uyangoda non è lasciata al caso. «Farla partecipare attivamente nell’organizzazione della fiera è un modo per mostrare l’indirizzo di larghe vedute verso tutte le realtà dell’Italia contemporanea», ha spiegato Pezzino, continuando: «È un’Italia che finalmente dà importanza alle voci più variegate di cui ormai è composta». Quelle scelte dai due sono tre sezioni fondamentali dell’editoria italiana, come ha dichiarato la curatrice: «I fumetti ormai stanno diventando ormai la parte trainante, così come l’editoria per ragazzi. La parte che cura Nadeesha, invece, è il modo che ha Book Pride di essere il più inclusivo possibile». 

I luoghi e le persone – I luoghi sono importanti perché sono abitati da persone. Su questo concetto si articola il tema scelto dai curatori, che per questo motivo hanno puntato sulla presenza di ospiti e di voci il più diverse e competenti possibile per ogni tema della fiera. Nell’incontro dal titolo Ultime Generazioni i due hanno voluto mettere in risalto la relazione che c’è tra l’uomo e i suoi spazi. «All’interno di questo panel c’è un incontro sulla fuga dai social e la fuga dalla città, che riguarda soprattutto i più giovani. I social, si sa, possono essere tossici. Ma anche la città: non solo per la produzione di polveri, ma anche per un modo di intendere la vita troppo esagitato. Soprattutto dopo la pandemia tante città si sono svuotate», ha spiegato Amerighi. Città e persone in Book Pride 2023 si uniscono anche nella pratica: sono state organizzate due passeggiate e una “biciclettata” attraverso Milano. Nelle passeggiate ci saranno gli autori Gianni Biondillo e Antonio Moresco che, insieme a un gruppo di lettori, seguiranno il percorso stabilito accompagnandolo con delle letture sulla città. L’idea della “biciclettata” è una delle novità a doppia firma Amerighi Pezzino: uno scrittore di luoghi e di viaggi (il cui nome è ancora ignoto, ndr.) e Morena Tartagni, classe 49, ex campionessa di ciclismo pedaleranno insieme ai ciclisti e al curatore per le vie di Milano. «Questo perché Book Pride è una fiera che nasce a Milano e che vuole essere sempre di più dentro al suo tessuto. Non solo al centro, ma anche ai margini della città. E i margini si vivono, si percorrono, non si leggono», ha dichiarato Pezzino.