La copertina de "La rivoluzione della luna" di Andrea Camilleri, in libreria domani 8 marzo

«Alla fine del Seicento che una donna occupasse la carica amministrativa più alta in Europa era un fatto straordinario. Ho voluto dedicare a lei il mio libro, a riscatto di tutte quelle volte che le donne nei miei romanzi non avevano fatto una bella figura». Esce venerdì 8 marzo, proprio il giorno della festa delle donne, il nuovo libro di Andrea Camilleri “La rivoluzione della luna” (Sellerio editore, 14 euro).

L’opera prende spunto dalla storia di Eleonora de Moura, moglie del Vicerè di Sicilia don Angel de Guzman, che nel 1677 acquisì il potere su volontà del marito. Eleonora così diventò la prima Viceregina della storia e in soli 27 giorni riuscì a risollevare la situazione siciliana. A causa di provvedimenti politici considerati clamorosi per l’epoca (abbassamento del prezzo del pane, meno tasse per le famiglie povere, dote pagata dallo Stato per le giovani donne disagiate) accentrò su di sè le critiche della nobilità e delle cariche ecclesiastiche. Il vescovo di Palermo, che Eleonora aveva escluso dal Sacro Regio Consiglio, riuscì a trovare un cavillo giuridico che costrinse Eleonora a ritornare in Spagna.

Il governo della Viceregina durò 27 giorni, proprio come un ciclo lunare. La vicenda fornisce a Camilleri l’occasione per raccontare la Palermo del ‘600 afflitta da carestie e miseria e nella quale erano frequenti le rivole contro la corona. “Una donna straordinaria che seppe meritarsi ampio rispetto per tutto quello che fece nel suo brevissimo governo della Sicilia”, spiega Camilleri. Il libro offre anche una riflessione sulle capacità delle donne, spesso costrette ai margini dei ruoli di comando dalle gerarchie maschili. Da Eleonora a oggi, dopotutto, non è cambiato molto.

Luigi Caputo