Un riconoscimento per «un brillante percorso artistico e una personalità unica con un impegno umile ma forte su alcuni dei grandi temi del nostro tempo». A Jodie Foster, ospite d’onore della cerimonia di apertura del Festival di Cannes, in programma dal 6 al 17 luglio, va la Palma d’oro alla carriera del 2021. Lo stesso palco del Palais des Festivals l’aveva calpestato per la prima volta a soli 14 anni per Taxi Driver di Martin Scorsese, vincitore come miglior film nel 1976.
Gli esordi – Attrice, regista e produttrice. Cinquantotto anni, interprete di circa 50 film e director di altri quattro, accumulatrice di premi prestigiosi (tra cui due statuette dell’Academy), oggi Jodie Foster è una delle donne più famose e potenti dell’industria cinematografica di Hollywood. Nell’immaginario popolare è l’interprete per eccellenza di pellicole thriller, ma i suoi primi passi nel mondo del cinema Foster li ha mossi a soli 3 anni, tra pubblicità e parti minori sul piccolo schermo. Ha poi sfondato grazie a un contratto con la Disney, che l’ha fatta debuttare al cinema a 10 anni in Due ragazzi e un leone accanto a Michael Douglas.
L’ascesa – Enfant prodige ben lontana dall’immagine della ragazzina acqua e sapone tipica della Disney, non ha nemmeno 14 anni quando Martin Scorsese la sceglie per interpretare “Easy”, la baby prostituta del capolavoro Taxi driver (1976), che le varrà la nomination all’Oscar come migliore attrice non protagonista e un successo planetario. Tanto da attirarsi le attenzioni non volute di John Hinckley, uno squilibrato innamorato di lei che nel 1981 attentò alla vita del presidente americano Ronald Reagan replicando una scena del film. Nel frattempo, tra un film e l’altro, si diploma al Lycée Francais di Los Angeles e si laurea con lode in letteratura inglese a Yale.
L’apice – Nel 1988 arriva la consacrazione: l’Oscar come migliore attrice protagonista per il film Sotto accusa (1988), dove interpreta una cameriera vittima di stupro, seguito da un’altra statuetta nel 1991 per il ruolo dell’agente Clarice Starling in Il silenzio degli innocenti, film ormai considerato un classico moderno, che quell’anno vinse anche come miglior film, miglior regia (Jonathan Demme), miglior sceneggiatura (Ted Tally) e miglior attore (Anthony Hopkins). Jodie Foster ritira il premio con queste parole: «Alle donne che sono venute prima di me e che, a differenza di me, non hanno avuto nessuna chance, alle pioniere, alle sopravvissute, alle emarginate». Determinata e instancabile, Foster nei primi anni ’90 fonda la sua compagnia di produzione e si cimenta con la regia, dirigendo Il mio piccolo genio (1991) e A casa per le vacanze (1995), continuando a recitare in numerosi film di successo. Nel 2010 torna dietro la macchina da presa per dirigere sé stessa e Mel Gibson nel film Mr. Beaver, mentre nel 2016 è la volta di Money Monster, protagonisti George Clooney e Julia Roberts.
Vita privata – Da sempre considerata una delle star più riservate di Hollywood, Jodie Foster è stata legata per molti anni alla produttrice Cydney Bernard, conosciuta nel 1993 sul set di Sommersby. Nel 2007, dopo aver dato alla luce due bambini (nel 1998 e nel 2001) senza rivelarne la paternità, ricevendo il premio Women in Entertainment ha parlato pubblicamente della sua omosessualità, dandone conferma poi nel 2013, durante la premiazione per il Golden Globe alla carriera. Dal 2013 ha una relazione con l’attrice e fotografa Alexandra Hedison, che ha sposato nell’aprile del 2014.
Oggi – L’ultimo dell’infinita lista di successi, il Golden Globe come miglior attrice non protagonista per The Mauritanian, il film di Kevin MacDonald che racconta la vera storia di Mohamedou Ould Slahi, rinchiuso per 14 anni a Guantanamo senza aver mai ricevuto una vera accusa. La pellicola, già sui grandi schermi americani a febbraio 2021, è sbarcata su Amazon Prime Video Italia oggi 3 giugno.