Payne

il regista di "Nebraska", Alexander Payne

Continua la passerella di attori e registi internazionali sul red carpet della sessantaseiesima edizione del Festival di Cannes. Dopo le perplessità suscitate da  Il grande Gatsby dell’australiano Luhrmann e il successo de La grande bellezza dell’italiano Sorrentino, la giornata del 23 maggio vedrà alternarsi gli Stati Uniti e la Francia nelle figure di due registi moltoapprezzati: Alexander Payne e Abdellatif Kechiche.

Nebraska, progetto a cui Payne lavora da diversi anni, è stato accolto alla prima proiezione stampa da lunghi applausi. Il film in bianco e nero – come The Artist, che due anni fa vinse la Palma d’Oro – è una sorta di road movie che disegna un ritratto della provincia americana  attraverso il rapporto tra un padre, interpretato da Bruce Dern, e un figlio, Will Forte, in viaggio dal Montana al Nebraska per incassare la vincita di una lotteria.

Kechiche si presenta invece con La vie d’Adele, adattamento della graphic novel di Julie Maroh, Le bleu est une couleur chaude. Il film racconta la storia di una quindicenne (Léa Seydoux) combattuta tra l’amore di un ragazzo della sua età e la curiosità suscitata da una misteriosa ragazza dai capelli blu, incontrata e più volte sognata.

Atteso fino all’ultimo, l’attore Ryan Gosling ha confermato la sua assenza al Festival che proprio due anni fa, con Drive, ne ha consacrato il successo. E lo stesso regista di quel film cult, il danese Nicolas Winding Refn, lo ha diretto in Only God forgives, la cui prima, mercoledì 22 maggio, ha diviso il pubblico e la critica della Croisette.

Giorgia Wizemann