Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non poteva immaginarsi che la visita all’inaugurazione di Agrigento come capitale della cultura 2025 avrebbe fatto sparire i tombini. Dai metal detector nelle strade, fino alla pioggia all’interno dei teatri. È stato un anno e mezzo difficile, colmo di errori e sfortune, quello intercorso da quando l’ex Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha assegnato alla città siciliana questo ruolo.

Le prime polemiche sono arrivate a causa di alcuni errori grammaticali e refusi presenti sui cartelli stradali installati per promuovere l’area e i suoi beni culturali. “Valle di Templi”, anziché “dei” Templi. “Pirandello Casa Natale contrata Caos”, anziché “Contrada”. I cartelli sono stati commissionati dall’Anas, la società che gestisce le strade italiane e sono stati cambiati solo a inizio gennaio. L’11 gennaio ha iniziato a piovere all’interno del teatro Pirandello, sede che il 18 ha poi ospitato la cerimonia di inaugurazione di Agrigento come Capitale della Cultura, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Durante un concerto Jazz sono scese delle gocce sul palcoscenico e i lavori di riparazione si sono conclusi il 15 gennaio, solo tre giorni prima dell’arrivo del capo dello stato. Fenomeni di infiltrazioni d’acqua si sono ripetuti anche all’interno del museo della memoria a Santa Margherita di Belice, dedicato al terremoto del 1968 che ha causato la morte di centinaia di persone.

Un capitolo a parte è quello che riguarda le infrastrutture e le strade. La nomina a capitale della cultura avrebbe dovuto essere un’occasione per modernizzare la città e i suoi servizi. A metà gennaio la città si è però fatta cogliere impreparata, le strade andavano ancora ristrutturate e l’arrivo di Mattarella era imminente. Il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani è intervenuto in extremis erogando 510 mila euro al Comune di Agrigento. Per rispettare i tempi tecnici le strade sono state asfaltate in maniera approssimativa, ricoprendo i tombini e parzialmente le griglie di scolo. Gli operai si sono dunque dovuti mettere al lavoro per cercare di individuarli con dei metal detector.

Infine non va dimenticato il tanto discusso concerto di Natale ad Agrigento de Il Volo. L’evento ha suscitato delle polemiche perché è stato registrato ad agosto e agli spettatori è stato imposto un severo dress code: abiti scuri invernali per ricreare un clima natalizio. Infatti una persona tra il pubblico è stata allontanata perché vestita in maniera non consona, ovvero in pantaloncini e maglietta.

Per Agrigento il 2025 sarà un anno fondamentale. “Il sé, l’altro e la natura. Relazioni e trasformazioni culturali” è il titolo del progetto che si articola sui quattro elementi di Empedocle: aria, acqua, terra e fuoco. Mostre, performance, itinerari tematici e workshop arricchiranno il programma culturale del 2025, augurandosi che non ci siano altri intoppi.