Charles M. Schulz al tavolo da lavoro con alcune strisce dei Peanuts

Charles M. Schulz al tavolo da lavoro con alcune strisce dei Peanuts

«Ho visto un film dove certi tipi inseguivano altri tipi in macchina. A un certo punto – racconta Charlie Brown in una striscia a fumetti del 1986 – fanno una curva e investono un banchetto di frutta. Le arance volano dappertutto. Poi le due auto vanno via a tutta birra, ma nessuno torna indietro a raccogliere la frutta». A tornare indietro ci ha pensato la 20th Century Fox che a sessantacinque anni dalla creazione dei Peanuts, ha deciso di portare sul grande schermo l’universo narrativo di Charles M. Schulz col film Snoopy and friends. Il 5 novembre, Charlie Brown, Snoopy e tutti i loro amici hanno riempito le sale: un milione di incassi nel primo weekend di programmazione italiana. Un regalo di compleanno inaspettato per il suo creatore, nato il 26 novembre 1922 a Minneapolis e che, nel dare l’addio ai suoi lettori, aveva scritto: «Disegnare i Peanuts è stata la realizzazione del sogno che avevo fin da bambino. Purtroppo, però, ora non sono più in grado di mantenere il ritmo di lavoro richiesto da una striscia quotidiana. La mia famiglia non desidera che i miei personaggi siano disegnati da qualcun altro, quindi annuncio il mio ritiro dall’attività».

Il film racconta i tentativi del protagonista Charlie Brown di far colpo sulla bambina dai capelli rossi appena trasferita in città. Seguendo i consigli dell’amica Lucy, Charlie Brown decide di mettere da parte la sua immagine da ragazzino perbene e incompreso per diventare un “vincente”. Dal talent show di magia, al ballo scolastico, passando per una relazione sul voluminoso Guerra e Pace: tutto per assicurarsi le attenzioni della bambina dai capelli rossi. Peccato che ad ogni tentativo di Charlie Brown corrisponda un ridicolo insuccesso. Finché il risultato di un test a sorpresa lo incorona il bambino più intelligente della scuola e, contemporaneamente, il più popolare. Una fama come sempre ballerina.

Attorno a questa vicenda si muovono tutti i personaggi creati da Schultz negli anni ’50: da Snoopy (vero e proprio protagonista di una sottotrama che lo porterà a battagliare col Barone Rosso) a Linus, passando per Marcy e Peperita Patty senza dimenticare l’uccellino Woodstock. Le strisce dei Peanuts (letteralmente noccioline) si sono concluse nel 2000 con la morte del suo autore per attacco cardiaco. Pubblicate in oltre 2600 giornali, con un bacino di 355 milioni di lettori in 75 Paesi nel mondo, le storie di Schulz sono state state tradotte in 21 lingue diverse arrivando in Italia sul mensile Linus e sul quotidiano online Il Post prima di approdare nelle sale cinematografiche.

Nicola Grolla