Carcere di Pechino (ilPost.it)

Carcere di Pechino (ilPost.it)

Scomparso nel nulla. Forse portato in qualche carcere segreta, come molti artisti e intellettuali che criticano il governo.

Dal 31 maggio scorso il regista cinese Du Bin manca dal suo appartamento di Pechino, dove è stato sentito per l’ultima volta dalla famiglia pochi giorni prima dell’anniversario di piazza Tienanmen. In casa dell’artista i familiari hanno trovato un ordine di comparizione presso l’ufficio di pubblica sicurezza del distretto di Fengtai.

“Non so dove si trovi mio fratello – ha detto al South Cina Morning Post la sorella Du Jirong, che ha denunciato la sua scomparsa – ma se è in carcere, come scrivono su internet, starà male perché lui non è mai stato in carcere”. Du Bin, che secondo le organizzazioni per i diritti umani potrebbe essere stato tradotto in un carcere segreto proprio per le sue opere di denuncia della repressione del governo, “non è un dissidente politico, ma è considerato un personaggio scomodo per i temi che ha sempre trattato nei suoi documentari” spiega Human Rights Watch.

Poche settimane fa  aveva pubblicato il libro “Il massacro di Tienanmen” e un documentario sul campo di lavoro della provincia di Liaoning, “Masanjia” – censurato dal governo cinese, in cui denunciava il degrado in cui sono costrette a vivere le persone che vi sono rinchiuse.

Andrea Tornago