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Una scena di “SpongeBob – Fuori dall’acqua”

La trilogia è stato un fenomeno editoriale, il primo film ha sbancato i botteghini ma niente ha potuto contro un cartone animato. Sarà stato forse il fascino di Antonio Banderas ma, nelle sale italiane, “SpongeBob – Fuori dall’acqua” batte “Cinquanta sfumature di grigio” con Jamie Dornan e Dakota Johnson: 2.304.339 gli euro incassati nell’ultima settimana di febbraio per la spugna gialla di Bikini Bottom contro i 1.348.251 per la versione cinematografica di E. L. James.

Si tratta comunque di un successo per la Universal Pictures ai box office italiani: entrambi i film sono stati prodotti dalla casa cinematografica statunitense.

I colori sgargianti, le smorfie, gli occhi luccicanti: quanti di noi facendo zapping alla televisione si sono ritrovati quella buffa spugna gialla sui teleschermi. A prima vista può sembrare uno dei tanti cartoni animati per bambini, ma SpongeBob Squarepants ha uno zoccolo duro di fan conquistati in oltre sedici anni di carriera anche tra gli adulti. Non sono rare le allusioni e le battute decisamente adulte.

Dal primo film uscito nel 2006 l’animazione ha fatto passi da gigante. In  “SpongeBob – Fuori dall’Acqua”, i fan potranno vedere per la prima volta, pienamente realizzate, le versioni tridimensionali dei loro personaggi preferiti. Un mix di animazione e interazione con personaggi in carne e ossa.

Flavio Bianco