È durato due anni e solamente due sfilate il direttore artistico di Gucci Sabato De Sarno. «Non voglio che il pubblico delle mie sfilate dica “Wow!” e poi dimentichi tutto un attimo dopo», aveva detto a Vogue Italia in un’intervista l’anno scorso. Ma, alla fine, lo stupore non sembra piuttosto aver coinvolto Stefano Cantino, amministratore delegato di Gucci da ottobre, arrivato di corsa da Louis Vuitton per rimettere sui binari giusti un brand che dal 2022 fatica a generare profitti.
Sconfitta economica – Se Gucci nei sette anni di direzione artistica di Alessandro Michele era stato il brand delle giacche ricamate con tigri e serpenti, della borsa con testa di tigre e del Kimono indossato da Harry Styles e Jared Leto, le scelte dello stilista napoletano Sabato De Sarno, avevano l’intenzione tonare al minimalismo. Il cambio di rotta repentino ha avuto fin da subito il sapore della confusione. Il risultato raccolto è stato quello della perdita a due cifre (-25% nell’ultimo trimestre). Le due sfilate milanesi di De Sarno erano state lodate per il suo stile sobrio alla “Tom Ford” e perché sembravano rappresentare un ritorno alle origini della casa fiorentina. I risultati economici hanno detto altro però, delegittimando De Sarno prima della Milano Fashion Week che inizierà il 25 febbraio. Sulla passerella, a prendersi l’applauso più importante dell’anno ci sarà invece, un freddo Ufficio Creativo mentre come comunicato da Kering (holding di Gucci) in una nota «la nuova direzione artistica sarà annunciata in un secondo momento».
Michele da Valentino – De Sarno era stato scelto dal gruppo Kering per la lunghissima collaborazione con Pierpaolo Piccioli, iconico direttore artistico di Valentino. Quest’ultimo, dimissionario nel 2024 per lasciare spazio proprio ad Alessandro Michele. Il risiko modaiolo è confortante perché tutto italiano, ma la contesa per i migliori stilisti rimane l’ultimo vezzo di un settore che ha visto fuggire la paternità dei marchi migliori passata ai grandi gruppi francesi e arabi. Alessandro Michele, in nemmeno un anno ha già stravolto Valentino convertendolo nella sua Gucci personale con proposte post gender e ricami floreali che hanno invaso le sfilate.
Il futuro di Gucci – Dopo la Milano Fashion Week, Gucci dovrà prendere una scelta complessa per ripristinare quella direzione settenaria di Alessandro Michele che aveva riportato in auge il marchio. Secondo Vanity Fair potrebbe arrivare Dario Vitale, ex Miu Miu, marchio in grandissima ascesa negli ultimi anni. Dal sapore elegante ma anche casual, compromesso che pare accettabile rispetto alla formalità troppo minimal degli ultimi due anni.