William_Yeats

Un'immagine del poeta W. B. Yeats (da Wikipedia)

Poeti, scrittori e guru. Nel lungo percorso “da Tacito a Twitter” il giornalista Beppe Severgnini ha citato le parole dei più diversi pensatori, contemporanei e non. Ecco i cinque riferimenti principali.

«Terribile bellezza» (W. B. Yeats, poeta irlandese)

Severgnini richiama il verso della poesia “Pasqua 1916” come metafora delle trasformazioni che il giornalismo vive in questo periodo. «Nel nostro mondo sta accadendo un maremoto – ha spiegato – Di cui però dovremmo vedere prima la bellezza, solo dopo l’aspetto terribile». Il riferimento è al presunto declino della carta nei confronti di nuove forme di comunicazione. BSev invita i ragazzi ad abolire l’espressione “giornalismo online”. «C’è il giornalismo, che usa gli strumenti che ha. Punto. Un nuovo strumento come Twitter non va temuto. Vi invito a guardare alle novità con gioia, eccitazione ed entusiasmo».

«Siamo convinti che la gente impari sia in forma breve, sia in forma lunga» (Jeff Bezos, fondatore di Amazon.com)

Giornalisti “brevi” e giornalisti “lunghi”. «Facebook, Twitter e libri lunghi sono utili, ma da soli non bastano – spiega Severgnini – L’atleta mentale corre su tutte le distanze». Cioè è capace di scrivere (e scrivere bene) editoriali da una pagina e tweet da 140 caratteri.

«Come si fa a capire qual è la miglior direzione? Alla fine è una questione di gusto» (Steve Jobs)

Ci vuole gusto per le frasi ben fatte, ma anche voglia di sperimentare.

«Colui che potendo dire una cosa in dieci parole ne impiega dodici, io lo ritengo capace delle peggiori azioni» (Giosuè Carducci, Nobel per la letteratura)

Il buon giornalista deve tendere a sintesi e precisione. «Ogni parola inutile non è superflua, ma dannosa», puntualizza Severgnini. Due figure retoriche utili per accorciare la scrittura? Lo zeugma (“Io andrò a Roma, tu a Palermo”, dove “andrò” si sostituisce al sottinteso “andrai”) e l’asindeto (la correlazione senza congiunzioni: “Veni, vidi, vici”).

«Precisione non è pignoleria. La precisione ha uno scopo, la pignoleria nessuno» (Se stesso)

Tratta dall'”Elogio morale della precisione” che il giornalista ha pubblicato su “La Lettura”, inserto culturale del Corriere della Sera.

Lucia Maffei