«Conto da quando ho staccato il primo biglietto». Da allora, sono passati quarant’anni. Era l’ottobre del 1977: Carlo Verdone fa il suo debutto al Teatro Alberichino di Roma con Tali e quali. Venticinque film da regista, tra cui veri e propri cult della comicità italiana. Da Borotalco a Viaggi di nozze, passando per Gallo cedrone fino alla soddisfazione di recitare nel film Premio Oscar La Grande bellezza di Paolo Sorrentino.
Nato a Roma il 17 novembre 1950, Carlo Verdone raggiunge il successo a cavallo tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, col passaggio dal cabaret alla tv e poi al grande schermo. I suoi personaggi nascono nel rione Regola, tra Ponte Sisto e Campo de’ fiori, in una delle zone più colorate della capitale. Verdone, grazie al suo istinto camaleontico e alla suo grande spirito d’osservazione, riesce a ottenere il successo con le interpretazioni “macchietta” dell’italiano medio. La sua comicità nasce dall’osservazione del quotidiano e non è un caso se nei suoi film hanno grande risalto le situazioni rubate dalla strada, le nevrosi e i tic comuni, la riproduzione del gergo giovanile.
Una tappa fondamentale della sua carriera è il cabaret in tv, con Non Stop, un programma Rai che lancerà altri talenti come Massimo Troisi. Qui Verdone presenta al grande pubblico alcuni dei suoi irresistibili personaggi: tra questi il bullo di periferia, il bamboccione dallo sguardo attonito, il fricchettone figlio de’ fiori, il forbito nevrotico. Caricature dissacranti che non sfuggono a Sergio Leone che, dopo averlo visto in televisione, chiede di incontrarlo. Tra il burbero e l’affettuoso, lo convince a rompere gli indugi e scrivere un film, e mentre ne diventa il produttore, gli insegna i trucchi del mestiere di regista.
Nel 1980 nasce così Un sacco bello, il primo film da regista di Verdone che ottiene un buon successo. Segue Bianco, rosso e verdone e la consacrazione arriva con il terzo film, Borotalco, del 1982, che si rivela il più importante, quello che Verdone stesso oggi definisce «fondamentale». Qui Verdone decide di mettersi in gioco, abbandonando le macchiette e interpretando un personaggio unico, non caratterizzato, che regge tutto il film.
Poi seguono le commedie, come Maledetto il giorno che t’ho incontrato, Al lupo, al lupo, senza mai dimenticare le origini, con film in cui tornano sul grande schermo i personaggi che gli hanno dato la popolarità: è il caso di Viaggi di nozze, Gallo cedrone e Grande, grosso e Verdone.