Il teatro civile chiude il sipario e si sposta in radio. La compagnia di attori di Teatro Itineraria, di Cologno Monzese, ha risposto in maniera originale alle restrizioni dettate dalla pandemia creando un nuovo progetto dal nome Radio Itineraria. In onda ufficialmente da febbraio 2021, trasmette in radiofrequenza su tutto il territorio nazionale. Alla buona musica si alternano produzioni di teatro civile, tematiche sociali e istanze legate al mondo della cultura e della scuola. «Con l’arrivo del Covid abbiamo provato a fare dei filmati, a tenere i contatti con il nostro pubblico in qualche modo ma non era soddisfacente. A giugno ci si è accesa la lampadina e abbiamo deciso di creare una webradio. Con questa non c’è lockdown che tenga. Arriviamo a casa della gente», ha affermato Fabrizio De Giovanni, direttore artistico del teatro. «All’inizio ci hanno detto di lasciar stare, che non è il nostro mestiere. È stato umiliante. Ma piano piano abbiamo imparato e gli ascoltatori stanno continuando ad aumentare in tutta Italia. L’obiettivo è la costruzione di una radio che non sia solo da ascoltare ma con la quale il pubblico possa interagire costantemente».

Primi passi – «Uno di noi lavorava da due anni in una radio locale e ci ha dato questa idea», racconta De Giovanni. «Abbiamo creato il progetto e appena hanno riaperto le gabbie siamo corsi a comprare le attrezzature. Nel giro di un mese e mezzo abbiamo montato lo studio in una sala a fianco al teatro. Era giugno 2020. Abbiamo fatto tutto da soli». È stato pensato tutto nei minimi dettagli durante i mesi di quarantena. Un progetto nuovo e inedito per ricominciare a lavorare a pieno ritmo, anche se con strumenti diversi e sconosciuti a gran parte della compagnia. «Ci siamo resi conto che radio e teatro sono due mondi diversi. Non centrano niente l’uno con l’altro e da luglio abbiamo cominciato a fare formazione sia musicale che di conduzione delle trasmissioni», afferma De Giovanni. Un ruolo fondamentale è stato ricoperto da Irene Zerbini, giornalista di Radio24, che ha seguìto la compagnia per tutta la fase di formazione e ancora oggi tiene corsi di aggiornamento.

Il palinsesto – «I temi trattati in radio sono gli stessi affrontati nei nostri spettacoli a teatro, ma ampliati». E non solo, perché ognuno porta in onda anche i propri interessi. «C’è un nostro amico musicista, collega della compagnia, che fa una trasmissione sul jazz e una coppia di amici, appassionati di cammini, fanno un live che sia chiama “La meta nelle scarpe”», prosegue De Giovanni. «Abbiamo anche trasmissioni settimanali di approfondimento che si occupano di tematiche impegnate come l’immigrazione, il diritto all’acqua, gioco d’azzardo, prevenzione dalle droghe, bullismo e cyber bullismo». Lo scopo è proporre al pubblico un tema, sviscerarlo e instaurare un confronto. «Siamo abituati a webradio che fanno trasmissioni di cazzeggio. Questo noi non lo facciamo. Vogliamo storie da raccontare». Radio Itineraria in pochi mesi è riuscita a ritagliarsi uno spazio nel panorama radiofonico italiano, assicurandosi gli interventi di ospiti del mondo dello spettacolo e non come Ale e Franz, Paola Cortellesi, il presidente del Comitato internazionale per il contratto mondiale dell’acqua, Riccardo Petrella e il vicepresidente della fondazione Banca Etica, Andrea Baranes.

I costi – «La stiamo facendo gratuitamente. Non abbiamo guadagni né entrate pubblicitarie», dice il direttore artistico della compagnia. I ristori fortunatamente non sono mancati e c’è chi per andare avanti si divide in altri lavori, ma gli introiti di questa nuova web radio sono pari a zero. Per crearla i finanziamenti sono stati consistenti, pari a 44.800 euro. Parte di questi sono stati presi dai fondi del teatro mentre quasi 21.000 euro sono stati raccolti grazie a un crowdfunding. «In 100 giorni circa tantissime persone hanno fatto delle donazioni. È stato sorprendente. Anche colleghi dello spettacolo ci hanno aiutato. Ale e Franz ci hanno fatto una donazione di 1200 euro. L’associazione Buddisti italiani ci ha fatto un bonifico di 15.000 euro. Così due terzi delle spese che abbiamo dovuto sostenere le abbiamo coperte grazie alle donazioni. Ci hanno tenuti vivi», racconta il direttore artistico.

Fo e Rame – Fabrizio De Giovanni ha alle spalle 30 anni di carriera teatrale, di cui 25 trascorsi con la compagnia di Dario Fo’ e Franca Rame, due grandi artisti della scena italiana che hanno influenzato il suo modo di fare e vivere il teatro. «La cosa più importante che mi hanno insegnato è la coerenza. Se tu dici una cosa in teatro e nella vita ti comporti diversamente perdi tutta la credibilità» afferma de Giovanni. «Seconda cosa: il teatro deve servire a far ragionare la gente per cambiare il mondo. Con il grande pubblico il cambiamento sarà maggiore altrimenti sarà più localizzato. Loro dicevano che se una persona la sera decide di mollare le pantofole e venire a teatro ad ascoltarti sta facendo uno sforzo e quindi bisogna fare in modo che si porti a casa qualcosa di utile».