Ai David di Donatello viene premiata l’Italia degli emarginati. Ieri sera si è tenuta la 61esima edizione del premio dell’Accademia del Cinema Italiano, condotta per il secondo anno consecutivo da Alessandro Cattelan, che, nel corso della premiazione, ha visto alternarsi sul palco numerosi big del panorama cinematografico e musicale, tra cui Gabriele Muccino, Jasmine Trinca, Carlo Verdone, e Roberto Benigni, che ha ricevuto il premio alla carriera.

MNB_SRequestManager

Il trionfo della follia – Ben cinque premi a La Pazza Gioia, l’ultimo film di Paolo Virzì, che ha ricevuto il titolo di miglior film. Il lungometraggio racconta l’intreccio delle vite di Donatella e Beatrice, ricoverate in un centro di salute mentale da cui insieme scelgono di fuggire. Virzì (premio miglior regia) presenta due personaggi femminili di grande spessore, seppur in una condizione di totale emarginazione della società, infatti il film ha valso il titolo di miglior attrice protagonista a Valeria Bruni Tedeschi che, durante il discorso, ha voluto condividere il premio con Micaela Ramazzotti, ringraziando «la sua povera psicanalista» e moltissime altre persone tra parenti, amici d’infanzia e modelli artistici e letterari come Leopardi, Ungaretti, De André e Chopin. Altri premi ottenuti da La Pazza Gioia sono miglior scenografo (Tonino Zera) e miglior acconciatore (Daniela Tartari).

Storie di ordinaria diversità – Ma sotto i riflettori dei David arrivano altre storie provenienti da un’Italia periferica e sconosciuta: Indivisibili di Edoardo De Angelis, che racconta il percorso di auto-consapevolezza della propria unicità di Daisy e Viola, due gemelle siamesi fisicamente unite sin dalla nascita, ha ricevuto ben sei statuette per miglior sceneggiatura originale, miglior produttore (Attilio De Razza e Perpaolo Verga), migliore attrice non protagonista MNB_SRequestManager (3)(Antonia Truppo), miglior musicista (Enzo Avitabile), migliore canzone originale e miglior costumista (Massimo Cantini Parrini).

Anche Veloce come il vento di Matteo Rovere porta a casa sei David, tra cui quello di migliore attore protagonista che premia la performance di Stefano Accorsi nel ruolo di un ex pilota di corse automobilistiche divenuto tossicodipendente che cerca di ricongiungersi alla sorella.

Valerio Mastandrea, infine, non ha lasciato indifferenti nel film Fiore, guadagnandosi il titolo di miglior attore non protagonista nell’interpretazione del padre di Dafne, una ragazza rinchiusa in un riformatorio che vive un’intensa storia d’amore epistolare con un giovane del reparto maschile. Mastandrea ha dedicato il suo premio a Josciua Algeri, il protagonista del film, morto appena 21enne in un incidente stradale pochi mesi fa.

Altri riconoscimenti – Sono stati premiati anche La ragazza del mondo, che ha valso a Marco Danieli il titolo di miglior regista esordiente, La stoffa dei sogni, che ha ricevuto un David per miglior sceneggiatura adattata e, infine, In guerra per amore che ha vinto il David Giovani.