«Ancora oggi soffro di danni cerebrali. Non posso più guidare perché la mia vista ha punti ciechi». A tre anni da un’overdose che le fu quasi fatale, Demi Lovato parla per la prima volta degli abusi di droga e alcolici nel trailer di in un documentario che uscirà il prossimo 23 marzo su YouTube.
Appesa a un filo – “Dancing with the devil”, ballando con il diavolo, è il titolo delle quattro puntate in cui la popstar ventottenne ricostruisce mesi di dipendenza, fino ad arrivare ai tragici momenti della corsa in ospedale. Era il 24 luglio 2018. «Ho avuto tre ictus e un infarto, i miei medici mi hanno detto che non mi rimanevano più di 5-10 minuti di vita». È questo il passaggio più scioccante del trailer del documentario, due minuti scarsi in cui le parole di Lovato si alternano a quelle di amici e familiari, che descrivono una ragazza «abile a farti credere che va tutto bene» e «capace di nascondere ciò che non vuole mostrare». Uno di loro arriva a dire: «She should be dead», dovrebbe essere morta, a causa del suo stile di vita. Il successo e la pressione che ne deriva possono essere pesanti come macigni, soprattutto se arrivano quando si è poco più che adolescenti. Nel documentario interviene anche Elton John, una carriera leggendaria segnata anche dall’abuso di droghe: «Quando sei giovane e famoso, mio Dio, è davvero dura».
I problemi passati – In realtà, Lovato convive con problemi di salute da anni. Quand’era poco più che una bambina, soffrì di disturbo bipolare, anoressia da stress e fu vittima di bullismo. Poi, giovanissima, mentre conosceva il grande successo grazie al film di Disney Channel “Camp Rock”, finì nel tunnel delle dipendenze. Nel 2010 l’abuso di alcol e cocaina la costrinse ad abbandonare il tour con i Jonas Brothers ed entrare per la prima volta in riabilitazione. La popstar raccontò il ricovero in un documentario prodotto da Mtv. Ma i problemi continuarono. Nel 2013 la Lovato fece sapere che, da oltre un anno, viveva in una comunità di recupero per alcolisti. Pareva fosse riuscita a disintossicarsi, ma non era così. Nel 2017 annunciò che i suoi problemi con droga e alcol persistevano, l’anno dopo pubblicò un singolo, “Sober”, in cui confessava la ricaduta. E, pochi mesi più tardi, l’overdose che quasi le costò la vita e di cui ha deciso di parlare per la prima volta, dopo averla negata a poche settimane dal ricovero.
«Voglio fare ciò che amo» – All’Associated Press, Lovato ha spiegato perché ha deciso di confessarsi: «Non voglio più vivere quella vita. Voglio tornare a fare musica, che è quello che amo». Perché il talento non si discute. Mentre girava “Camp Rock”, la cantante firmò un contratto discografico e registrò il primo album di una carriera piena di ostacoli ma anche di successi: due nomination ai Grammy e più di un singolo nella Top Ten della Billboard Hot Chart. Ora la popstar si dice «fiera della persona che sono». Nelle ultime settimane, Lovato si è esibita in uno special televisivo il giorno dell’insediamento di Joe Biden e ha interpretato l’inno americano prima del SuperBowl.