Roberto_Benigni_in_TuttoDante_a_PadovaSuccesso eclatante per i Dieci Comandamenti di Roberto Benigni. Tra battute comiche e riferimenti teologici, l’attore toscano sbaraglia la concorrenza in termini di audience e ottiene 9 milioni e 104 mila telespettatori, pari al 33.23% di share. Il tema principale dello show, trasmesso in prima serata su Rai Uno, sono stati, appunto, i dieci comandamenti, ma il riferimento ai recenti avvenimenti romani sono stati costanti. Infatti, come lo stesso attore ha affermato, “I politici, consiglieri, imprenditori hanno fatto in modo di violare tutti i comandamenti, forse perché sapevano che stavo arrivando, mi vogliono bene. Stanno arrestando tutti, stasera arrivare qui è stata un’impresa, abbiamo dovuto evitare due o tre retate”.

Immancabili i riferimenti di Benigni a Mafia Capitale. Corruzione, criminalità, illeciti e legami stretti fra politica e mafia hanno fatto da sfondo al monologo del premio Oscar fin dalle primissime battute: “Sono felice di essere a Roma, di vedervi tutti a piede libero: con l’aria che tira, siete gli unici in tutta la città, abbiamo fatto fatica a trovare tutte le persone incensurate, adesso che abbiamo avuto il permesso della Rai, della questura e della Banda della Magliana possiamo cominciare”. In una Roma definita “la città più bella del mondo” dove le sirene della polizia romana vengono paragonate alle luci di Natale, Benigni non risparmia un riferimento ironico al Primo Ministro Renzi: “In Italia ci vuole un miracolo, non si salva nessuno, per questo è andato dal Papa a portargli il vino…”.

Infine, però, il comico assume un tono più serio e avverte: “In 3500 anni di storia sono state combattute più guerre in nome di Dio che per qualsiasi altra cosa, e questa è la più grande bestemmia”, e l’Isis che “usa il nome di Dio per terrorizzare gli uomini, ma questo è un delirio di dio, è un inno alla morte”.

Domenico Motisi

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