Ha 76 anni ma sembra in ottima salute. Dopo le difficoltà del periodo di pandemia che avevano imposto un cambio di date da maggio a luglio, nell’edizione 2023 il festival di Cannes ha mostrato un’alta qualità e una vitalità ritrovata. Insieme al successo, sono arrivate però anche le polemiche. Ma vediamo i premi. Ad aggiudicarsi la Palma d’Oro, consegnata da Jane Fonda, è stata la regista francese Justine Triet con il film Anatomie d’une ChuteLa pellicola è un thriller legale e rappresenta una svolta rispetto alle precedenti produzioni comiche della regista. A infiammare gli animi è stata proprio la vincitrice che nel discorso di premiazione ha attaccato il governo francese perchè «sta distruggendo la cultura».

I vincitori – Se la Palma d’Oro è stata assegnata a Justine Triet, ad aggiudicarsi il premio Grand Prix (premio speciale della giuria) è stato il britannico Jonathan Glazer con The zone of interest. La pellicola è ispirata al libro omonimo di Martin Amis. la famiglia del comandante del campo di sterminio nazista di Auschwitz e altri personaggi trascorrono giornate tranquille e piacevoli nella cosidetta area di interesse (Interessengebiet) di circa 25 miglia attorno al campo, volutamente ciechi all’orrore che si sta consumando oltre i reticolati che li divide dai prigionieri condannati a morte. A vincere il premio della Giuria è stato invece il finlandese Aki Kaurismaki con Les feuilles mortes. La commedia sentimentale racconta l’incontro tra la single Ansa, scaffalista con un contratto a zero ore in un supermercato, e il solitario lavoratore Holappa, con problemi d’alcolismo.

 

Gli asiatici – Grande attenzione e successo ha riscosso in queste settimane il cinema asiatico, sia per i suoi attori sia per le sue pellicole, da decenni ormai ospitate all’interno del Festival. Il premio per la migliore interpretazione è stato vinto dall’attore giapponese Koji Yakusho per Perfect Days di Wim Wenders. Al vietnamita Tran Anh Hung è andato il riconscimento per la miglior regia per La passion de Dodin Bouffant, a tema gastronomico. Un premio  che arriva a 30 anni di distanza dalla Caméra d’or vinta nel 1993 e che quest’anno è andata a un suo connazionale esordiente: Pham Thien An per L’arbre aux papillons d’or. Premio per la miglior sceneggiatura al giapponese Sakamoto Yuji, che ha curato il film Monster del maestro giapponese Kore-eda Hirokazu.

Gli italiani – Grande accoglienza nel corso della settimana per gli italiani che però a livello di premi sono rimasti a bocca asciutta. Ha divertito ed è diventato virale sui social il balletto di Nanni Moretti e del cast de Il sol dell’avvenire sul red carpet, ma non è bastato per conquistare la giuria. Anche Marco Bellocchio con Rapito e Alice Rohrwacher con La chimera non hanno raccolto i consensi sperati. L’Italia non vince la Palma d’oro dal 2001 dove era stato proprio Nanni Moretti a vincerla con il film La stanza del figlio.