«Se questa è l’ultima canzone e poi la luna esploderà» canta il vincitore Marco Mengoni, ma l’impressione è che questa non sarà l’ultima canzone dei Festival targati Amadeus. Un’edizione che ha tenuto incollati alla tv 12,2 milioni di telespettatori, con uno share del 66% e la media più alta dal 1997, e che ha dimostrato che il Festival di Sanremo è più vivo e contemporaneo che mai. Basti pensare che i soli canali social Rai, nel corso di cinque giorni, hanno raggiunto 50,4 milioni di interazioni con un pubblico eterogeneo e in costante crescita tra giovani ( soprattutto della fascia 15-24) e laureati. Non è, però, solo una questione di numeri. Tra polemiche, look improbabili, rose spezzate e Rosa Chemical, quello che resta è la discussione sul futuro del Festival in termini di vertici e direzione artistica. «Se mi mandano via, me ne vado. Ma i risultati mi danno forza», ha detto con decisione Amadeus nella conferenza stampa conclusiva di domenica 12 febbraio.

Rosa – Nella città dei fiori le principali polemiche che hanno animato la settimana sono legate proprio alla parola rosa. Nella prima serata ha fatto discutere il gesto di Blanco che, per un problema tecnico ha preso a calci e distrutto tutte le rose sul palco. Imbarazzo, fischi del pubblico e un certo disagio hanno poi evitato che l’artista provasse a esibirsi in seguito. Tornando alla parola rosa, forse il personaggio più discusso è proprio Rosa Chemical, in gara con il pezzo Made in Italy. Il suo messaggio di libertà personale e sessuale aveva già alimentato diverse critiche da una certa parte politica e il bacio con Fedez nel corso della finale non ha di certo migliorato la situazione.

Le canzoni – La musica è comunque rimasta al centro della scena. A trionfare è stato Marco Mengoni: primo in classifica già dalla prima serata, ha fatto capire subito che avrebbe giocato un’altra partita. Gradito dal pubblico il ritorno sulle scene di Paola e Chiara che con la loro Furore, non premiata dalla classifica finale, sono pronte a macinare streaming fino all’estate. Esordio apprezzato per gli Articolo 31 e per i Cugini di Campagna che hanno coperto la quota over del Festival. Ottimi risultati anche per molti giovani artisti come Lazza e Mr. Rain (rispettivamente secondo e terzo classificato) e buone conferme per Madame ed Elodie.

I monologhi e lettere – Messaggi, monologhi e riflessioni sono elementi sempre presenti a Sanremo. Nella prima sera, vista la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (prima volta nella storia della kermesse), ad aprire le danze è stato Roberto Benigni con un monologo incentrato sull’articolo 21 della Costituzione. Una sorta di inno alla libertà. Verso la fine della prima serata, spazio alla co-conduttrice Chiara Ferragni che legge una lettera indirizzata a lei stessa da bambina. Da molti criticata per la banalità, ha utilizzato un linguaggio comunicativo chiaro e “pop”, come ci si aspettava dalla regina delle influencer. Uno dei monologhi che però di più ha lasciato il segno è quello di Drusilla Foer: la co-conduttrice dello scorso anno ha accompagnato l’attivista Pegah, italiana di origini iraniane, per parlare dei diritti negati in Iran. Non è mancato, infine, il “momento Zelensky”. Dopo le mille polemiche, Amadeus nel corso della finale ha letto la lettera del presidente ucraino e in seguito si è esibito il gruppo di Kiev degli Antytila, con un brano sulla fortezza di Bakhmut, simbolo della resistenza ucraina.

Gianni Morandi – La vera scommessa di Amadeus è stata quella di portare al suo fianco tutte le sere Gianni Morandi. Dopo il successo dello scorso anno con Apri tutte le porte aveva già dimostrato al pubblico di non sentire per niente i suoi 78 anni. Nel corso della settimana canta (omaggiando tra l’altro il suo amico e grande artista Lucio Dalla), è pieno di energia e con la sua ironia regala anche alcuni momenti iconici per i social, come quando prende una scopa per spazzare via le rose distrutte da Blanco poco prima.

La storia della musica italiana – Grande spazio hanno trovato sul palco artisti iconici per la storia della nostra musica. Massimo Ranieri e Albano, accompagnati da Gianni Morandi, Peppino di Capri e in finale Gino Paoli e Ornella Vanoni. Un viaggio musicale che ha abbracciato la quota over del pubblico della kermesse, ma che ha conquistato anche i giovani. Chi non conosce del resto Il cielo in una stanza o Champagne?

I meme e i momenti social –  A sancire il successo degli ultimi anni è la svolta social di Sanremo. Grazie anche al fantasy game Fantasanremo, su Twitter e Instagram i look particolari, i momenti di caos sul palco e le polemiche sono diventati terreno fertile per contenuti ironici. A mostrarne alcuni è stata proprio Chiara Ferragni nel corso della finale.