Era quotato 1,02 alla Snai. Chi ha scommesso 10 euro sull’Oscar a Leonardo Di Caprio, ha guadagnato solo 20 centesimi. Alla quinta candidatura (con The Revenant, di Alejandro González Iñárritu) se lo aspettavano un po’ tutti. Eppure da giorni e fino all’ultimo istante, tutta l’attesa degli Oscar è stata scandita solo da incoraggiamenti all’attore: hashtag #OscarForLeo e #IoStoConLeo. A mezzanotte (ora locale), pochi minuti prima delle sei del mattino in Italia, la proclamatrice Julienne Moore ha sciolto il riserbo, lasciando a bocca asciutta Bryan Cranston per Trumbo, Matt Damon per The Martian, Michael Fassbender per Steve Jobs ed Eddie Redmayne per The Danish Girl.
Finalmente c'è l'ha fatta??? Congratulations @LeoDiCaprio #Oscar2016 #Oscar #OscarForLeo #Revenant pic.twitter.com/3ZZH1KmHdP
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Il meglio degli Oscar ? #Oscars #OscarForLeo pic.twitter.com/JRuPWf6rNT
— scappiamo? (@_PanDiStelle) February 29, 2016
Esultanze dal web, lacrime dalla sala per Kate Winslet, partner storica di Di Caprio e sua grande amica. Giù dal palco i due si sono sciolti in un abbraccio che ha fatto sognare i fan storici di Jack e Rose di Titanic. Tra gli applausi della platea il discorso di Leo ha ampiamente sforato i 45 secondi concessi a ciascun vincitore, ma nessuno ha avuto il coraggio di togliergli il microfono. Metà del tempo lo ha utilizzato per riaffermare il suo impegno sui cambiamenti climatici: “Mai dare per scontato il pianeta, io non ho dato per scontata questa notte e sono qui”. E va a vuoto chi prova a replicare che forse l’attore dovrebbe riflettere sui suoi viaggi in jet privati, non proprio un toccasana per l’ambiente.
Nella calca del dopo-Oscar pare abbia chiesto: “Dov’è mia madre?”. È a lei che è andato il suo primo pensiero, quella donna bavarese che era lì al Dolby Theatre di Los Angeles e che, racconta Di Caprio in una recente intervista, guidava per un’ora e mezza ogni giorno solo per portarlo in una scuola che lei considerava migliore delle altre. Finita la lunga cerimonia, Di Caprio è passato ai festeggiamenti. Prima al ristorante Argo e poi al party di Vanity Fair dove si è concesso un unico selfie, ma leggendario, con Steven Spielberg. A un certo punto poggia la statuetta per terra per controllare il cellulare. Dopo neanche 30 minuti di proclamazione, è così a suo agio con quel premio che è come se lo avesse vinto anni fa.
Even Steven Spielberg wants a selfie with Leonardo DiCaprio https://t.co/lz50GU06SF pic.twitter.com/f0cpVcXUrL
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Il premio come miglior attrice protagonista va a Brie Larson, superfavorita dai bookmaker ed elegantissima in un abito blu cobalto di Gucci. Durante la cerimonia ogni volta che viene proiettata una clip del film che l’ha portata a Los Angeles, Room di Lenny Abrahamson, si gira per dare un cinque o semplicemente sorridere al suo piccolo portafortuna: Jacob Tremblay, 9 anni, coprotagonista della pellicola.
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Fino a un anno fa accettava qualsiasi ruolo, presentandosi a un provino dopo l’altro. Oggi è considerata l’erede di Jennifer Lawrence e la nuova scommessa di Hollywood. Per dire, Samuel L. Jackson l’aspetta in Vietnam per continuare a girare il loro nuovo film, Kong: Skull Island.
Angelica D’Errico