“90 days, 23 hours, 55 min, 27 seconds”, l’inverno sta tornando, di nuovo. Il tweet dell’emittente televisiva HBO, pubblicato nel tardo pomeriggio del 13 gennaio, ha ufficialmente inaugurato il conto alla rovescia che milioni di fan stavano aspettando: il 14 aprile 2019 Games of Thrones sarà nuovamente trasmesso nella sua nuova e ultima stagione con sei episodi inediti. In Italia arriverà in contemporanea su Sky Atlantic sia in notturna che in prima serata. L’inverno sta arrivando, dunque, e non è neanche tanto lontano. Il grande mondo immaginario dei Sette Regni torna a raccontare storie di casate, lotte e compromessi nello scenario realistico di una guerra medievale fatta di sangue e crudeltà. Gli Stark e i Lannister continueranno a contendersi il potere insieme alle altre numerose nobili famiglie in un coinvolgente e spietato “gioco dei troni”.
Sangue e sesso – Era il 17 aprile 2011 quando la serie di genere fantastico, dark e a tratti romantico con esplicite scene sessuali fu trasmessa per la prima volta sul canale HBO. Un’ispirazione arrivata dal ciclo di romanzi Cronache del ghiaccio e del fuoco di George R. R. Martin che ha portato poi alla riuscitissima realizzazione televisiva. Il Trono di Spade attirò presto un numero record di telespettatori generando un fandom internazionale estremamente reattivo. Due i record del mondo detenuti: uno come programma televisivo più piratato e l’altro come serie televisiva di prima serata più riconosciuta dall’Academy of Television Arts & Science con 47 Emmy Award ( il più importante premio televisivo a livello internazionale, l’equivalente degli Oscar del cinema) vinti su 128 nomination totali. Una trama vincente accompagnata da una qualità di produzione da far invidia a molte altre. Vasti i consensi anche da parte della critica, in particolar modo per l’eccellente recitazione e la complessità della sceneggiatura. Una cura dei dettagli che, come spesso accade, fa da garanzia alla buona riuscita di qualsiasi prodotto artistico.
Le novità – Quando si arriva alla vigilia dell’ultima tappa di una serie che è andata avanti per ben sette stagioni di fila mantenendo un livello di racconto e di resa molto alti, la tipica domanda è: «e ora cosa dovranno inventarsi questi geniacci?». Ebbene visto che di geniacci si tratta, i quattro registi chiamati all’ “opera ultima”, tra cui i creatori originari della serie David Benioff e D.B. Weiss, avrebbero preparato quella che è stata definita la più grande battaglia della storia della serie, le cui riprese sono durate ben 55 notti. Non solo. Gli episodi aumenteranno di durata. Non più il tipico formato seriale di 40 minuti ma quasi 90 minuti per puntata. Riconfermati invece tutti gli attori protagonisti tra cui gli ormai seguitissimi Emilia Clarke, la bellissima Madre dei Draghi nella serie, e Kit Harington, il coraggioso e leggendario Jon Snow.
Winter is coming – Il celebre motto della casa degli Stark The winter is coming è diventato un vero e proprio tormentone tra gli appassionati della serie. La frase ha accompagnato fedelmente tutte e sette le stagioni preannunciando l’arrivo di una minaccia imminente. Nel mondo fantastico dei due continenti Westeros ed Essos, la minaccia è rappresentata dagli Estranei, i leggendari guerrieri non-umani. Ma a detta dello scrittore George R. R. Martin l’inverno che arriva ha un significato molto attuale, con tanto di risvolti politici. Durante un’intervista rilasciata al New York Times l’autore ha così spiegato: «Il popolo di Westeros sta combattendo le proprie battaglie per il potere, lo status sociale e la ricchezza. Tutte cose che lo distraggono dalla minaccia dell’inverno che invece è dietro l’angolo pronta a distruggere il loro mondo. La nostra società sta lottando per questioni più importanti delle loro, come la politica estera e interna, i diritti civili, la giustizia sociale … Il cambiamento climatico dovrebbe essere una priorità per qualunque politico sia in grado di guardare oltre le prossime elezioni».
Attualità – Nell’ultima frase di Martin non è difficile cogliere una frecciatina al presidente Trump, a sua detta esempio di un potere distratto e forse distruttivo. Tanti i riferimenti sociali, politici e religiosi nella serie, frasi di sconvolgente attualità che si alternano a complotti ed inganni. Lo stesso Trump, del resto, ha parafrasato in un tweet la frase più celebre della serie. E forse l’inquilino della Casa bianca potrebbe trovare interessante anche una frase del crudele Varys, il consigliere del Re: «Il potere risiede dove gli uomini credono che il potere risieda. È un trucco, un’ombra sul muro. E un uomo molto piccolo è in grado di proiettare un’ombra molto grande».
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) November 2, 2018