Una “generazione mix”: quella dei nuovi cittadini italiani, tra storie di culture “altre” e migrazioni. Le loro esperienze sono protagoniste dell’omonimo bando 2022 di Docucity. Documentare la città, un festival-progetto dell’Università degli Studi di Milano, che dal 2006, presenta e premia documentari sul tema della città contemporanea ed è oggi parte del palinsesto di Milano Città Mondo, in collaborazione con il Comune di Milano e il Museo delle culture (Mudec).

Il concorso – Nel bando il tema di quest’anno è quello delle “nuove generazioni di italiani con background diasporico”, ma anche, più in generale, migratorio. «Abbiamo utilizzato il termine “diaspora”», spiega alla Sestina Chiara Martucci, ricercatrice indipendente e co-organizzatrice del festival, «perché la dimensione diasporica fa riferimento al fatto che alcune migrazioni non sono scelte e, soprattutto, non sono scelte individuali. Possono avvenire per ragioni storiche, politiche o economiche». Continua: «Le opere che cerchiamo raccontano la realtà con personaggi veri e non interpretati». Per partecipare basta inviare entro il 25 aprile un documentario realizzato in Italia a partire dal 1° gennaio 2018. La premiazione finale si svolgerà a Milano presso l’auditorium del Mudec sabato 18 giugno. Al film vincitore andrà un premio di 1.500 euro, offerto dalla Fondazione Unimi.

La locandina di “Generazione Mix”

La giuria – A scegliere la migliore opera sarà una giuria eterogenea: la filmmaker e sinologa Silvia Miola, già vincitrice dell’edizione 2020 di Docucity con Oscar; l’attivista, ricercatrice e regista Medhin Paolos, coautrice del documentario Asmarina; Marco Wong, imprenditore e consigliere comunale di Prato; il regista e sceneggiatore Suranga Deshapriya Katugampala e la produttrice di documentari Giusi Santoro.

Le organizzatrici – «Speriamo di intercettare storie e registi della migrazione, perché nel cinema e nel panorama italiano dell’audiovisivo c’è poco spazio per le loro voci», dice, sempre alla Sestina, Susanna Yu Bai, filmmaker e co-organizzatrice dell’edizione. Aggiunge: «Sono pochi i registi sinoitaliani, come i videomaker. Immagino che anche nelle altre comunità sia così. L’idea è quella di invogliare i giovani delle “seconde generazioni” ad intraprendere una carriera di questo tipo, facendo vedere che ci sono iniziative che danno visibilità al loro punto di vista». «L’obiettivo è portare a un pubblico più vasto prodotti audiovisivi che di solito hanno una circolazione abbastanza di nicchia», conferma Martucci, «mentre noi scommettiamo, già dal 2006, sul fatto che il cinema documentario possa essere uno straordinario strumento di narrazione della realtà, molto efficace anche come strumento di ricerca e divulgazione».

Il festival – Docucity è nato nel 2006 come rassegna di documentari pensata per l’ambito accademico. Dal 2010 è diventato un festival dedicato alla città contemporanea. Dopo cinque edizioni indipendenti, Docucity è entrato a far parte del palinsesto di Milano Città Mondo, con un bando tematico annuale ad hoc: per i primi quattro anni dedicato a singoli Paesi (Eritrea/Etiopia, Cina, Egitto e Perù), negli ultimi tre di argomento più trasversale (La città delle donne; Remix; Identità Globali. Nuovi archetipi di cittadinanza).