Gli speaker intervenuti alla tavola rotonda

Gli speaker intervenuti alla tavola rotonda (Foto: Cecilia Mussi)

Una tavola rotonda sull’uso dei social media nel giornalismo. Si è aperto così stamane il convegno internazionale Media e politica: discorsi, culture e pratiche organizzato da Istituto Confucio e Università degli Studi di Milano presso il Polo di Mediazione Interculturale e Comunicazione di Sesto San Giovanni. Qual è il ruolo dei social media oggi? Sono dei semplici strumenti o dei luoghi per vedere oltre? Partiamo dai dati. Nel 2008 solo il 52 per cento della popolazione mondiale usava internet. Due anni dopo l’85 per cento. Oggi siamo tutti connessi e multitasking.

“Non viviamo nell’era di Facebook o in quella di Twitter ma siamo nella Technology age. I giornalisti hanno nuovi strumenti per il loro lavoro”, ha detto Edoardo Vigna del Corriere della Sera. “Snapchat e Periscope sono strumenti rivoluzionari, siamo pronti a vederli in gioco alle prossime elezioni presidenziali americane” ha detto Marco Del Corona, ex corrispondente da Pechino. “I Social sono delle fonti fondamentali, ma bisogna stare attenti a come si usano. Sono un’estensione dei nostri occhi ma il giornalista deve avere ancora fonti sul campo, persone reali, per verificare la notizia”.

Il 99 per cento dei giornalisti usa i social media ma solo il 12 cento ne ha davvero confidenza. In alcuni Paesi come la Russia la Rete è l’unica fonte dove ci si può informare in modo “libero”, come racconta Anna Zafesova, corrispondente da Mosca per La Stampa: “In Russia i media non sono uno specchio della realtà ma un’alternativa obbligata. Le persone che usano internet per informarsi corrispondono al numero di persone che, in misure diverse, si oppongono a Putin. I suoi sostenitori invece guardano solo la televisione, che è filogovernativa”.

Elisabetta Invernizzi e Cecilia Mussi