Cantautore, disc jockey, conduttore radiofonico, clarinettista, showman, attore, sceneggiatore, regista e personaggio televisivo. La pagina Wikipedia a lui dedicata somiglia a un elenco della spesa di ruoli e competenze, ma proprio qui sta la grandezza di un artista capace di vestire più maschere senza mai perdere il proprio spirito inconfondibile. Renzo Arbore compie 80 anni sabato 24 giugno, ma festeggerà come se ne avesse 50: «Sono sempre stato alternativo – ha spiegato in un’intervista all’Ansa –  ho sempre fatto l’altra cosa: l’altro cinema, l’altro teatro, l’altra canzone napoletana. Farò un altro compleanno, come se fossi un 50enne. Ricomincio da capo, questa è la cosa più importante. “The show must go on”, dicono gli americani, significa che bisogna andare avanti comunque. Adesso sono in tournée con l’Orchestra Italiana, suonare il clarinetto sul palco e cantare le canzonette è la mia ricetta contro l’età che avanza».

Renzo Arbore con Carlo Conti durante la presentazione della nuova offerta dei canali specializzati Radio Rai ”Che il suono sia con te”, avvenuta a Roma il 16 giugno scorso – ANSA/ETTORE FERRARI

Napoletano d’adozione – Nato a Foggia il 24 giugno del 1937, Arbore è oggi il volto di punta dell’Orchestra Italiana, da lui fondata nel 1991 con lo scopo di rilanciare la musica napoletana nel mondo. Proprio Napoli è di fatto la città che ha adottato Renzo Arbore. Nel capoluogo campano si è laureato in Giurisprudenza («Ero uno studente tutt’altro che eccellente», ha raccontato dei suoi studi) e in quella stessa aula dove ha discusso la tesi ci è tornato pochi mesi fa, in occasione della laurea ad honorem in memoria di Totò, a 50 anni dalla scomparsa del principe della risata. Artista poliedrico per definizione, comincia a collaborare con la Rai nel 1964. Conosce Gianni Boncompagni, l’amico di una vita, con cui presenta trasmissioni radiofoniche rimaste nella storia come “Bandiera gialla” e “Alto gradimento”. Nel 1972 inizia la sua prima vera esperienza nel mondo musicale con il complesso “N.U. Orleans Rubbish Band” (dove N.U. sono acronimo di “Nettezza Urbana”).

La televisione alternativa – La carriera televisiva, invece, era già cominciata alla fine degli anni ’60. Ed è proprio con il piccolo schermo che Arbore entra nell’immaginario collettivo. Nel 1976 gli italiani, abituati a Domenica In, scoprono che sul secondo canale Rai c’è L’Altra domenica, programma con cui l’artista foggiano sbarca nel pianeta della tv nazionalpopolare. Arbore si inventa uno show alternativo, che ci metterà pochissimo a diventare un cult, e lancia una miriade di personaggi, tra cui Roberto Benigni, Milly Carlucci e Nino Frassica. Indimenticabili anche gli anni ’80, segnati dal successo di Quelli della notte, programma che inaugura la seconda serata e in cui a tenere banco è l’improvvisazione nel suo stadio più alto.

A luglio nelle zone del sisma – Il prossimo primo luglio, Arbore sarà protagonista a Norcia con la sua Orchestra Italiana, a sostegno delle zone colpite dal terremoto: «Sarà un concerto professionalmente ineccepibile, spero, ma anche sentimentalmente ineccepibile – ha detto parlando della serata, che rappresenterà l’anteprima di Umbria Jazz. Per i suoi 80 anni, invece, sarà a Bologna dai suoi nipoti. Mara Venier, sua compagna per 12 anni, gli aveva proposto di organizzare una festa con gli amici. Arbore ha detto di no. Perché la voglia di fare festa, a poco più di due mesi dalla scomparsa di Gianni Boncompagni, ancora non è tornata.