Dopo ben 37 anni, il Golden Globe come Miglior regista torna a vincerlo una donna. Chloé Zhao, pseudonimo della regista, sceneggiatrice, produttrice 38enne Zhao Ting, conquista il premio con Nomadland, già vincitore del Leone d’oro come Miglior film al Festival di Venezia 2020. E dopo queste due vittorie c’è chi ne parla come probabile favorito agli Oscar 2021. Protagonista della pellicola è Frances McDormand (Fargo, 1996, e Tre manifesti a Ebbing, Missouri, 2017). L’attrice interpreta Fern, donna di sessant’anni che, dopo la perdita del marito, decide di abbandonare la sua città e attraversare gli Stati Uniti occidentali a bordo di un furgone.

Le nomination – La Hollywood Foreign Press Association, criticata duramente negli anni passati per aver escluso le donne dalla categoria, quest’anno ha deciso di presentare tre nomi femminili su cinque candidature: Regina King, presentatasi con il suo One Night in Miami, Emerald Fennell con Promising Young Woman e Zhao. A competere contro di loro due giganti: David Fincher, regista di pellicole come Fight Club (1999) e The Social Network (2010), in gara con Mank, e Aaron Sorkin, sceneggiatore della fortunata serie West Wing (1999), candidato al premio con la produzione Netflix Il processo ai Chicago 7.

Il precedente – Nel 1984 era stata Barbra Streisand, regista, sceneggiatrice e attrice nella pellicola Yentl, a ricevere per prima il premio come Miglior regista. Il film raccontava la storia di una giovane ebrea polacca che nei primi anni del ‘900 decide di travestirsi da uomo per proseguire i suoi studi sul Talmud. Dopo questa vittoria, il nulla: per quasi 40 anni le nomination per la categoria, salvo poche eccezioni (Jane Campion candidata nel 1994, Sofia Coppola nel 2004, Kathryn Bigelow nel 2010 e 2013 e Ava DuVernay nel 2015), sono state appannaggio maschile. Quella di quest’anno potrebbe essere la svolta verso un mondo cinematografico più inclusivo e meritocratico, un precedente importante per il futuro dei Globes e di altri premi cinematografici.