La presenza delle donne nel cinema, l’inclusione delle minoranze e la lotta contro il razzismo nei confronti degli afroamericani. Questi i temi principali affrontati dai vincitori dei Golden Globes 2019 assegnati domenica 6 gennaio sul palco del Beverly Hills Hotel. La cerimonia ha visto trionfare Green Book di Peter Farrelly (miglior commedia, miglior attore non protagonista, miglior sceneggiatura) e il tributo a Freddie Mercury Bohemian Rhapsody (miglior film drammatico, miglior attore protagonista).

I diritti delle donne – «Siamo madri, abbiamo i nostri figli, i mariti…Ma dobbiamo trovare la nostra realizzazione personale». Parole piene di emozione quelle di Glenn Close, che ha ricevuto a sorpresa la statuetta come migliore attrice in un film drammatico, grazie alla sua interpretazione in The Wife. «Questo premio è per mia madre, che si è dedicata a mio padre per tutta la vita. Per i suoi 80 anni mi ha detto “sento di non aver realizzato nulla”, ma era in torto»

Una presentatrice “da record” – «Ho detto sì alla paura di essere su questo palco stanotte perché voglio guardare il pubblico ed essere testimone di questo momento di cambiamento». Conduttrice e vincitrice con Killing Eve, Sandra Oh è stata il personaggio più apprezzato della serata. L’attrice canadese di origini coreane ha trionfato su Elizabeth Moss (già premiata lo scorso anno con The Handmaid’s Tale) e sulla favoritissima Julia Roberts. È la prima attrice asiatica in assoluto a condurre la prestigiosa manifestazione, e anche la sola ad essersi aggiudicata più di una statuetta (la prima nel 2006 per Grey’s Anatomy).

Una speranza contro il razzismo – Uno dei discorsi più forti della cerimonia è arrivato da Peter Farrelly, regista premiato per Green Book, film tratto da una storia vera che parla dell’amicizia tra un buttafuori italo-americano e un pianista jazz di colore nella New York degli anni Sessanta. «Don Shirley (interpretato da Mahersala Ali, premiato come miglior attore non protagonista per una commedia) era un grande uomo. Lui non poteva suonare la musica che amava solo per via del colore della sua pelle […] Questa storia mi ha dato speranza, perché, ora più che mai, viviamo ancora in tempi divisi».

Bale: «grazie Satana» – «Ringrazio i miei figli e mia moglie che mi ha detto “meno è meglio”. Lei sa che posso rovinare un film fantastico con una sola frase. Ringrazio anche Satana per per avermi ispirato nell’interpretazione del vicepresidente Dick Cheney». Queste le parole di Christian Bale, premiato per il film Vice, che grazie al suo discorso di ringraziamento ha scatenato le risate della platea e del web.