«Credo che chi ha una vita molto visibile abbia il dovere della sincerità: e allora sì, lo dico per tutti gli omosessuali, felici o no, io sono omosessuale». Così Gianni Amelio affida alle colonne di Repubblica la sua confessione. L’occasione è data dal 64/o Festival internazionale di Berlino, in programma dal 6 al 16 febbraio, al quale il regista parteciperà nella sezione “Panorama” con il suo documentario Felice chi è diverso. «É un viaggio in un’Italia segreta, raramente svelata dalle cineprese: l’Italia del mondo omosessuale così come è stato vissuto nel Novecento, dai primi del secolo agli anni ’80».
«L’omofobia è ancora imperante», prosegue Amelio su Repubblica, «capita ancora che ragazzi si uccidano perché froci o ritenuti tali. Non c’è da noi un riconoscimento giuridico delle coppie». La condanna del regista arriva due giorni dopo la 56esima edizione dei Grammy Awards, i cosiddetti Oscar della musica. Durante l’evento, allo Staples Center di Los Angeles si sono celebrati 33 matrimoni tra coppie etero e omosessuali. Il tutto sulle note di “Same Love” e “Open Your Heart”, cantate dal vivo da Macklemore e Madonna. «Questo è solo l’ultimo di una lunga serie di segnali che la nostra nazione (Stati Uniti ndr) non solo accetta ma celebra l’amore delle coppie gay», ha dichiarato Sarah Kate Ellis, presidentessa di un’organizzazione per la difesa dei diritti degli omosessuali.
In questo senso, il coming out di Gianni Amelio è un segnale positivo anche per l’Italia. Negli ultimi anni le “uscite allo scoperto” di personaggi famosi si sono moltiplicate portando i diritti degli omosessuali all’attenzione pubblica nazionale. Tra le ultime, si segnala quella di Carlo Giuseppe Gabardini (Olmo di Camerà Cafè), diventata subito un successo virale.
Alessandro Minissi