Il Golden Globe è tornato nelle case degli americani trasmesso dalla rete Nbc. Nel 2022 la cerimonia si era tenuta in privato e senza personaggi famosi dopo le polemiche che avevano coinvolto la Hollywood Foreign Press Association (Hfpa). Martedì 10 gennaio l’80esima edizione di uno dei più importanti prtemi nel settore cinematografico e televisivo ha visto trionfare i registi Steven Spielberg e Martin McDonagh, gli attori Colin Farrell e Kevin Costner e le attrici Cate Blanchett e Michelle Yeoh.
Cosa era successo? – I guai per gli awards considerati preludio degli Oscar iniziano nel febbraio 2021 con un’indagine condotta dal Los Angeles Times circa alcune lacune nell’associazione che organizza e decide i Golden Globes, appunto la Hfpa. In particolare l’inchiesta del noto giornale americano accusava la Hfpa di comportamenti poco etici e di conflitti di interesse al limite della scorrettezza. L’inchiesta ha anche fatto notare che, tra gli 87 votanti dei Golden Globes, non c’era alcun afromaericano.
Di nuovo in onda – Al sollevarsi della polemica, l’Hfpa ha fatto di tutto per garantire correttezza e rispetto delle differenze. Ha introdotto una nuova diversity policy nominando nuovi giudici e allargando la loro eleggibilità a tutti i giornalisti qualificati che lavorano per testate straniere e che vivono in uno qualsiasi degli Sati degli USA, non solo in California come avveniva prima. Ha anche espresso il divieto di ricevere regali. Al Bevery Hilton Hotel di Bevery Hills, gli onori di casa li ha fatti il comico Jerrod Carmichael che ha presentato la cerimonia trasmessa nuovamente in diretta tv. Nel monologo d’apertura Carmichael ha ironizzato «I’m here because I’m black» e poi ha sottolineando che la giuria dei Golden Globe Awards non ha avuto un giudice nero fino all’evento della morte di George Floyd.
I film – I due premi più importanti – Miglior film drammatico e Miglior film commedia – sono stati vinti rispettivamente da: The Fabelmans, la pellicola semi-autobiografica di Steven Spielberg, e Gli spiriti dell’isola (in inglese The Banshees of Inisherin), opera tragicomica di Martin McDonagh ambientata alla fine della Guerra civile irlandese.
The Fabelmans, ispirato all’adolescenza e ai primi anni di regia di Spielberg, era candidato in cinque categorie, e ne ha vinte due: Miglior film drammatico e Miglior regista. «E’ la classica lettera d’amore al cinema. Un film che piace. Piace soprattutto ai votanti del Golden Globe, un centinaio di giornalisti e non migliaia di addetti ai lavori come avviene nelle votazioni per gli Oscar» ha commentato Anna Maniscalco, autrice della newsletter sul cinema “La cinefila della domenica“.
Gli spiriti dell’isola parla di due amici di lunga data che si allontanano bruscamente sullo sfondo degli ultimi anni della Guerra civile irlandese. Candidato in ben otto categorie, ha vinto, oltre al premio per il Miglior film commedia o musical, anche quellio per la Migliore sceneggiatura,, mentre a Colin Farrell è andato per il Migliore attore protagonista in un film commedia o musical.
Le serie – I due premi più importanti per le serie li hanno vinti House of the Dragon, il prequel di Game of Thrones, e Abbott Elementary, una sitcom che racconta i problemi delle scuole pubbliche statunitensi attraverso la storia di un gruppo di insegnanti. Quello per la Migliore miniserie, invece, è andato a The White Lotus, la cui seconda stagione è ambientata in un resort di lusso in Sicilia.
Tra gli attori premiati, oltre a Colin Farrell, c’è Kevin Costner, per il ruolo di John Dutton nella serie western Yellowstone, e le attrici Cate Blanchett, miglior attrice in un film drammatico, e Michelle Yeoh, miglior attrice in un film commedia o musical.