I grandi libri gialli si scrivono anche in pigiama. O almeno così fa Camilla Läckberg, la giallista svedese più famosa del momento. “Mi piace il mio lavoro. Posso accompagnare i miei figli a scuola, poi torno a casa, mi faccio una tazza di caffè gigante e inizio a scrivere, sempre in pigiama”. Lo ha raccontato al Salone del libro, in un dialogo con la giornalista Maria Latella con cui ha presentato il suo ultimo libro tradotto in italiano: “Il segreto degli angeli”.

Ma la vita della scrittrice noir più conosciuta di Svezia non è sempre facile. “I media mi hanno tartassata”, ha spiegato. Più che al suo ultimo racconto, erano interessati al suo ultimo amore: un uomo di tredici anni più giovane. La Läckberg non si è lasciata deconcentrare. “Sono felice di fare quello che faccio”, ha ribadito. E ha già iniziato a pensare a un nuovo racconto in cui streghe e antiche tradizioni saranno i protagonisti.

Dal noir alla storia medievale, senza mai dimenticare che i personaggi devono essere reali, con storie di tutti i giorni, in cui improvvisamente irrompe la violenza, spesso sotto forma di furia omicida. “Mi piacciono le storie semplici, quotidiane, dove emerge più chiaramente che all’improvviso saremmo tutti capaci di uccidere”. La considerazione della Läckberg sembra quanto mai attuale se si pensa ai fatti di Napoli del 15 maggio. Un uomo, in preda a un raptus di follia, ha ucciso con un fucile il fratello e la cognata. Poi ha iniziato a sparare dal suo balcone verso la strada, uccidendo altre due persone e ferendone sei. La follia spiazza ma, come ha ricordato la scrittrice: ”Spesso la vita reale è peggio di quella dei libri”. E quest’aspetto spaventa e insieme affascina. Il successo della Läckberg deriva anche da questo.

Federica Villa