La copertina di Random Access Memories

“In un mondo pieno di musica orrenda, di rapper famosi per un anno e poi dimenticati, di ragazzine fan di Justin Bieber, due esseri sono stati inviati dal paradiso per ridare vita alla musica sulla terra. Sono Thomas Bangalter e Guy-Manuel de Homem-Christo. Sono i Daft Punk”. E’ il commento preferito dagli utenti al video di Youtube che anticipa l’uscita dell’ultimo album del duo di deejay parigini. Più che musicisti, due divinità per i fan dell’elettronica. Otto anni dopo “Human After All”, i Daft Punk tornano nei negozi con “Random Access Memories” il prossimo 21 maggio. Il disco, costato 5 anni di lavoro, da lunedì 13 si può ascoltare in anteprima su iTunes. E circola già la copia pirata, scaricatissima nonostante la bassa qualità.

Sarà un nuovo successo se seguirà le orme di “Get Lucky”, il singolo di lancio con la voce di Pharrell Williams, il cui video in tre settimane è stato visto 23 milioni di volte su internet. L’intento dell’album sembra quello annunciato dalla prima traccia, un manifesto programmatico: “Give life back to music”. Un disco vecchio ma nuovo: antico nel genere, con sonorità Settanta/Ottanta, più pop – anche nel marketing – rispetto alla storia dei DP, ma nuovo in questo momento della musica da discoteca. Mentre tutti gli altri picchiano sui bassi, i due francesi limitano gli strumenti digitali e registrano un disco studiato e raffinato con strumenti veri, in studio. Una lezione di storia ai più giovani con le collaborazioni, tra le altre, dell’italiano Giorgio Moroder, re del sintetizzatore, e Nile Rodgers, maestro del funky: personaggi di un’altra epoca resi di nuovo attuali dal duo francese.

“Random Access Memories” non è un album “da pista”. Non sono previsti live e i Daft Punk non pensano di far fare dei remix ufficiali, ma potrebbero incidere delle versioni da club. E mentre la critica e i fan si scatenano, divisi tra gli entusiasti (anche a priori) e i delusi (“vecchio e troppo pop”), presto capiremo se questo disco sarà ricordato come un omaggio, forse anacronistico, alla disco music o come il migliore di sempre dei Daft Punk.

Francesco Giambertone


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