Nel 2013, secondo gli ultimi dati di Federculture, il 57% degli italiani non ha letto neppure un libro

Nel 2013, secondo gli ultimi dati di Federculture, il 57% degli italiani non ha letto neppure un libro

Il 2013 della cultura, in Italia, si è chiuso con un bilancio in rosso. Ben 39 italiani su cento, il 3,7% in più rispetto al 2012, non ha partecipato ad alcuna attività culturale nel corso dell’anno. Non ha visto nessun film, non ha assistito a spettacoli teatrali e non ha letto nemmeno un libro. La lettura, in particolare, fa registrare un calo allarmante. La quota di quanti non leggono neppure un libro all’anno è infatti aumentata del 3% rispetto al 2012. Si tratta del 57% degli italiani, più della metà della popolazione di potenziali lettori.

I dati, presentati da Federculture, confermano il posizionamento in ultima fila del nostro Paese nelle classifiche europee. Ad esempio, nel 2012, solo il 46 per cento degli italiani aveva letto un libro, contro il 58,7 degli spagnoli e addirittura il 70 per cento dei francesi. Il calo del numero dei lettori è iniziato tra il 2010 e il 2011, dopo alcuni anni di crescita modesta, come mostrano le statistiche Istat visualizzate in questo grafico:

Fonte: Istat

Fonte: Istat

Nel 2013, oltre 24 milioni di persone contattate dall’Istituto nazionale di statistica hanno dichiarato di aver letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti l’intervista, per motivi non strettamente scolastici o professionali. Rispetto al 2012, la quota di lettori di libri è scesa dal 46 al 43 per cento (la stessa cifra comunicata da Federculture). In ogni caso, anche tra i lettori, i numeri all’attivo sono piuttosto bassi. Il 46,6 per cento ha letto al massimo tre libri in 12 mesi, mentre i cosiddetti “lettori forti”, cioè le persone che leggono in media almeno un libro al mese, sono solo il 13,9 per cento del totale.

Fin qui la domanda. Ma sul fronte dell’offerta di cultura la situazione non è migliore. Il calo della domanda rispecchia infatti quello dell’offerta, a cominciare dal settore pubblico. Il ministero dei Beni culturali, in dieci anni, ha perso quasi un miliardo di finanziamenti. Il budget complessivo è pari a un miliardo e mezzo di euro, una frazione irrisoria del bilancio dello Stato, mentre per i prossimi tre anni si prevedono ulteriori tagli. Il bilancio è negativo anche per i privati. Le sponsorizzazioni e le erogazioni della fondazioni bancarie alla cultura, dal 2008 al 2013, sono scese rispettivamente del 38 e del 40,5 per cento.

Nell’Italia che legge di meno, secondo gli editori, i principali ostacoli scaturiscono dalle inadeguatezze del sistema pubblico. La mancanza di efficaci politiche scolastiche di educazione alla lettura è infatti in cima alla lista delle doglianze per il 44,5% degli operatori, seguita dal mancato sostegno alla piccola editoria (35,3%) e dai bassi livelli culturali della popolazione (36,6%). Cui vanno aggiunti, per un editore su quattro, costi al pubblico troppo elevati e una scarsa promozione dei libri e della lettura da parte dei media (23,4%).

Davide Gangale