L'intervento sui selfie politici di Manolo Farci

L’intervento di Manolo Farci sui selfie politici

Nel 2013 è stata inserita nell’Oxford Dictionary come parola dell’anno. E da quel momento è diventata virale. Il selfie, l’autoscatto condiviso sui social, oggi è diventato anche tema di studio per chi si occupa di comunicazione politica. Manolo Farci dell’università di Urbino ha analizzato infatti il selfie politico, quello che spopola in America, ma anche in Italia «non solo per una questione di riconoscibilità, ormai i selfie sono diventati una strategia di comunicazione» spiega Farci.

Da Barack Obama a Matteo Renzi, i leader politici di tutto il mondo non si sottraggono alle richieste dei fan per una foto insieme: «I politici vengono considerati come delle celebrities, delle star. Si può parlare di estetizzazione della politica, per gli elettori è diventata più importante l’autenticità rispetto all’autorità della figura del leader».

Farci ha spiegato poi il motivo che spinge i politici a farsi fare i selfie, cioè avvicinarsi al proprio pubblico: «Il selfie è uno strumento per costruire un mondo simbolico. E’ un atto spontaneo, un ritorno all’imperfezione analogica. Il senso è quello di essere condiviso su piattaforme che contribuiscono alla sua diffusione. Ogni volte che facciamo un selfie raddoppiamo lo sguardo, è come se rivolgessimo a un’audience immaginaria», ha chiarito Farci. Il politico è quindi come una star alla ricerca di conferme e nuova audience, anche se qualcuno, ancora, resiste alla tentazione.

Antonio Lusardi e Cecilia Mussi