Il museo del Louvre è una delle principali attrazioni di Parigi

Il museo del Louvre è una delle principali attrazioni di Parigi

“Con la cultura non si mangia”, disse un ministro italiano che forse non conosceva bene i numeri. Probabilmente non sapeva che la cultura produce più ricchezza del mercato automobilistico. In Italia, ma soprattutto in Francia, dove uno studio congiunto dei Ministeri dell’Economia e della Cultura ha reso noto che ogni anno l’industria culturale genera 58 miliardi di euro di valore aggiunto, il 3,2% del Pil.

La cultura frutta all’economia francese il doppio dell’industria delle telecomunicazioni (25,5 miliardi), sette volte quella automobilistica (8,6 miliardi) e arriva a contendersi il primato con il settore agricolo e alimentare, superiore di poco (60,4 miliardi totali). L’inchiesta del governo francese riguarda tutte le arti dello spettacolo, le arti visive, la stampa, i libri, la pubblicità, l’architettura, il cinema, l’audiovisivo e il patrimonio inteso come “accesso alla conoscenza e alla cultura”. I ministri Pierre Moscovici e Aurélie Filippetti hanno sottolineato l’importanza dell’intervento pubblico sulla cultura: la Francia spende circa 13 miliardi di euro l’anno in questo settore.

A dire il vero, i dati diffusi dal governo di Hollande non sono in linea con uno studio di Ernst&Young commissionato dalla Siae francese e pubblicato lo scorso luglio: secondo la società di revisione il valore della cultura francese sarebbe addirittura superiore (74 miliardi di euro), ma non in maniera così sproporzionata rispetto agli altri settori.

Se la Francia con la cultura mangia eccome, l’Italia non fa la fame. Una ricerca di Unioncamere sostiene che nel nostro Paese l’industria culturale produce addirittura 75,5 miliardi di euro, contribuendo al Pil italiano per il 5,4% del totale. Anche se non esistono dati attendibili sull’apporto delle altre industrie all’economia italiana, è probabile che anche qui quella culturare sia superiore. Nonostante quel famoso ministro.

Francesco Giambertone