Oltre ad aver raggiunto le vette del tennis mondiale si rivela collezionista d’arte di prim’ordine. Ivan Lendl, numero uno dell’Association of Tennis Professionals (ATP) negli anni ’80 e vincitore per otto volte del Grande Slam, espone la sua ricca collezione di arte stampata alla Casa Municipale di Praga a partire dal 10 aprile.
La mostra “Ivan Lendl-Alphonse Mucha” è un itinerario che svela l’opera dell’eclettico artista ceco, esponente dell’Art Nouveau, vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento tra Vienna, Parigi e Stati Uniti. Mucha, che ha segnato la Belle Époque, è riconosciuto per una produzione originale di pannelli decorativi, cartelloni pubblicitari, copertine per riviste calendari e illustrazioni librarie che hanno girato l’Europa. Ma soprattutto i manifesti teatrali per le rappresentazioni della celebre attrice francese Sarah Bernhardt. Si tratta di un lavoro particolarmente originale per quel periodo, che ha sviluppato un linguaggio comunicativo innovativo nel nascente mondo della comunicazione pubblicitaria e dell’arte grafica.
La collezione di Lendl conta più di centocinquanta manifesti, poster pubblicitari disegnati da Mucha, con un valore stimato tra i 10 e i 50mila euro l’uno, che l’ex tennista ha raccolto in quasi trent’anni allo stesso livello con cui calcava i campi da gioco. “Ho cominciato a collezionare i suoi manifesti dopo aver conosciuto il figlio di Alphonse, il giornalista e scrittore Jiri Mucha. Me l’ha presentato Jan Kukal, che allenava la squadra di Coppa Davis, anche lui grande collezionista delle opere di Mucha. E Jiri mi ha influenzato molto”. Così lo sportivo si è avvicinato al mondo dell’arte, dedicando la stessa dedizione mostrata nello sport alle donne vestite in abiti neoclassici e circondate da motivi floreali dei manifesti muchani.
Per chi avesse in programma una visita nella capitale ceca, la mostra proseguirà fino al prossimo 31 luglio, per poi diventare itinerante.
Silvia Ricciardi