“John Frusciante è uscito dal gruppo”, tratto dall’omonimo romanzo di Enrico Brizzi, aveva fatto conoscere il nome del chitarrista americano anche a chi non era fan dei Red Hot Chili Peppers. Dal 1994, anno di pubblicazione del libro, è trascorso un arco di storia della musica leggera lungo più di vent’anni nel quale John Frusciante nel gruppo ci è tornato ben due volte. L’ultima è stata annunciata a sorpresa domenica 15 dicembre direttamente dal profilo ufficiale Instagram della band. La conferma arriva a ridosso del prossimo tour che porterà in giro per l’Europa il gruppo e vedrà nei maggiori stadi del continente Kiedis, Smith, Flea e appunto Frusciante. «I Red Hot Chili Peppers annunciano l’addio al nostro chitarrista degli ultimi dieci anni, Josh Klinghoffer – si legge nel post – uno splendido musicista che rispettiamo e a cui vogliamo bene. Siamo molto grati per il tempo trascorso insieme. Annunciamo anche, con grande entusiasmo e di cuore, che John Frusciante rientra nel nostro gruppo».
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Vecchie conoscenze – È il 1998 quando John Frusciante ritorna per la prima volta nella formazione dei Red Hot Chili Peppers. Il chitarrista riprende il suo posto subentrando a Dave Navarro, chitarrista chiamato a sostituirlo dopo l’abbandono nel 1992, quando durante la tappa giapponese del tour di Blood Sugar Sex Magik pianta in asso tutta la band.«Dite che sono impazzito», suggerisce ai suoi compagni per giustificare al pubblico la sua dipartita, causata dai continui litigi col cantante Anthony Kiedis e dal rifiuto del successo raggiunto dalla band, passata da espressione collettiva dell’underground a soggetto mainstream. Il primo ritiro gli impedisce di partecipare al grande concerto di Woodstock ’94 e aggrava in lui i problemi di droga e la misantropia, che presto scaturisce in depressione un anno più tardi, dopo la morte dell’amico River Phoenix, attore scomparso proprio a causa di una overdose. A quegli anni risale il periodo più cupo di John Frusciante, in cui si chiude in se stesso abusando di sostanze stupefacenti e arrivando a subire le conseguenze di otto overdose da eroina a cui sopravvive. Nonostante tutto Frusciante continua a suonare e a comporre, ispirandosi alle figure musicali della sua infanzia e ad artisti come Leonardo da Vinci, da sempre sua grande fonte di ispirazione. Con il suo ritorno nel 1998, la band riottiene subito il suono che l’aveva resa famosa in tutto il mondo grazie alla fusione tra ritmiche funk e timbriche rock di cui proprio Frusciante era fautore. Un anno più tardi, la band suona di nuovo a Woodstock insieme a lui e pubblica l’album Californication, che fa sapere a tutti che i Red Hot Chili Peppers sono tornato quelli di un tempo – insieme a Frusciante, tornato a fare la differenza. Da lì una serie di successi, come l’album By the Way del 2002, ed esibizioni dal vivo, memorabile quella irlandese allo Slane Castle del 2003, consolidano Frusciante nell’Olimpo della musica contemporanea. Nel 2009 il secondo addio, dovuto stavolta ai progetti solisti che Frusciante desiderava portare avanti, e nei quali partecipano anche membri dei Rhcp, come Flea: The Empyrean, primo album del chitarrista, esce lo stesso anno.
Chi è – Figlio di un magistrato e di una cantante, John Frusciante nasce nel Queens, New York City, nel marzo del 1970. Il ramo paterno della sua famiglia è originaria di Apice, nel Beneventano. Viene cresciuto dalla madre, che abbandona la carriera artistica per accudirlo, mentre il padre, John Sr., grande appassionato di musica e pianista diplomato, continua la carriera nella giustizia americana. Dall’età di 11 anni inizia a studiare e a perfezionare la tecnica sulla chitarra, venendo influenzato fortemente da artisti come Frank Zappa e David Bowie. L’anno successivo i suoi genitori divorziano e la sua adolescenza sarà un continuo di trasferimenti da una parte all’altra dell’America. Arizona, Florida, California: a causa del lavoro del padre, Frusciante si sposta ovunque per andare a vivere definitivamente insieme alla madre Gail nel quartiere Mar Vista, Los Angeles. Nel 1985 è proprio in California che Frusciante conoscerà la sua futura band: i Red Hot Chili Peppers. Allora Frusciante assiste alla performance di Anthony Kiedis e Flea da spettatore, rimanendo affascinato dal chitarrista e cofondatore del gruppo Hillel Slovak, a cui John si ispirerà parecchio e che sostituirà in pianta stabile dopo la sua morte per overdose da eroina avvenuta nel 1988. Quell’estate, insieme a Frusciante entra nella band anche il batterista Chad Smith. Il resto è un pezzo di storia della musica, una porzione in cui Frusciante ha scritto pentagrammi cruciali già dagli esordi di Mother’s Milk, nel 1988, quando la band si affermò a livello globale in decadi in cui l’eredità degli anni precedenti non lasciavano spazio a speranze di innovazione nella musica rock. Frusciante, invece, ha proposto una stile ruvido e incisivo in un gruppo dalle ritmiche dinamiche e funk la cui summa è rintracciabile negli album Blood Sugar Sex Magic del 1991 e Californication del 1999. Grazie a produzioni simili, Frusciante è considerato uno dei migliori chitarristi in vita per stile e innovazione. La sua tecnica si mescola a un’originalità di timbro sullo strumento che non ha eguali nella storia della musica leggera: ascoltare Scar Tissue, vincitrice di un Grammy nel 2000 come miglior canzone rock, per credere. Frusciante è stato inserito in diverse classifiche stilate da riviste specializzate e organizzazioni, tra cui spicca la nomina del 2012 nella Rock and Roll Hall of Fame come componente dei Red Hot Chili Peppers.