Dopo Wagner, è il turno di Verdi: nell’anno del doppio bicentenario, il 15 gennaio alla Scala arriva il Falstaff del regista Robert Carsen con la direzione di Daniel Harding. Forte dei successi già ottenuti alla Royal Opera House di Londra, saranno messe in scena, in un allestimento originale, le avventure amorose del panciuto Sir Falstaff. Carsen sposta l’azione di quella che definisce «la più inglese delle opere di Verdi e insieme la più italiana» dall’Inghilterra elisabettiana alla Gran Bretagna degli anni Cinquanta – con i personaggi vestiti in completi di tweed che si spostano con disinvoltura dai gentelmen’s club e le cacce alla volpe – alle cucine accessoriate del boom economico.
Ultima opera di Giuseppe Verdi, composta quando il genio musicale di Busseto aveva già 80 anni, il Falstaff venne rappresentato per la prima volta nel 1893, proprio alla Scala, spiazzando molti appassionati e intenditori per lo stile e l’argomento. Un’opera profondamente diversa dalle precedenti, a partire dalla trama che segue il libretto di Arrigo Boito: per narrare le beffe ordite ai danni dell’anziano inglese, Verdi si ispira, come già fatto in precedenza, a due opere shakesperiane. Stavolta, però, sceglie, oltre all’Enrico IV, anche un testo comico del drammaturgo inglese, Le allegri comari di Windsor.
Robert Carson si allontana molto dagli allestimenti precedenti di Zeffirelli o Ronconi, e non solo per l’ambientazione. «Tutto il mondo è burla / L’uom è nato burlone», è una celebre frase del secondo atto. Eppure il regista inglese sceglie di puntare soprattutto su una polemica sociale, raccontando il conflitto fra una middle class rampante e un’aristocrazia in declino. L’altro tema dell’opera, la vitalità dei giovani e la voglia di rivalsa nei confronti degli anziani, viene approfondito puntando sull’eros e la sensualità delle scene e dei personaggi.
Sul palco, nei panni dell’anziano sir Falstaff, salirà per le prime rappresentazioni Ambrogio Maestri che, nelle date successive sarà sostituito da Bryn Terfel.
Angela Tisbe Ciociola